mercoledì 16 dicembre 2009

Ancora realtá diverse...

Riprendendo il discorso delle realtá diverse...


Oggi alla SPA conversando con l’estetista Tailandese.

- Io: torni in Tailandia il prossimo anno? Per sempre?
- Lei: non lo so. Chi lo sa. Ho un figlio li.
- Io: oh, un figlio. Quanti anni ha?
- Lei: 10 anni. Non parla.
- Io: non parla?
- Lei: no sta iniziando adesso.

Non mi sa spiegare esattamente con il suo inglese quale sia esattamente il problema. Cerco di immaginare la realtá di questo bambino ma non riesco.

- Io: dev’essere difficile vivere qui con un figlio li.
- Lei: ho anche una figlia di 13 anni. Quando é finita con mio marito sono duvuta venire qui per guadagnare di piú. Li si guadagnano solo 50 Riali. Non bastano.
- Io: 50 Riali al mese? (é l’equivalente di circa 100 Euro)
- Lei: si.

Chissa che pensavo, al giorno?

Parla di circa 200 Riali al mese. Capisco che é quello che piú o meno guadagna qui, cosí una parte la puó spedire a casa alla famiglia, una parte la usa per ripagare il costoso visto che ha pagato allo sponsor per il privilegio di un impiego qui e una minuscola parte per vivere qui. É qui da 3 anni. Non é la prima persona del continente sud asiatico con cui scambio questo tipo di conversazione e non é la sola in questo tipo di situazione.
Ieri, parlando con un’altra persona esce fuori questa storia che preferisco mantenere anonima.

Ero con un’amica quando scopre un paio di chiamate perse. Mi confida che era la ragazza delle pulizie (X). Si sorprende perché non é il suo normale giorno di lavoro. Immaginando che sia successo qualcosa la mia amica (Y) ritorna la chiamata davanti a me chiedendosi che cosa possa esser successo.

- X: pronto Signora.
- Y: Ciao come va? Ho visto solo ora la tua chiamata.
- X: Signora (col tempo ci si abituata a sentirsi chiamare cosí da chicchessia che s’improvvisi personale di servizio); Ho un problema.
- Y: Si, ti ascolto.
- X: Mio padre é morto nel mio paese.
- Y: Oh mi dispiace....
- X: Non andró nel mio paese ma ho un problema. (Pausa). Ho bisogno di soldi..
- Y: ... silenzio (questa ancora non le era capitata)
- X: ho bisogno di un prestito
- Y: di che cifra stiamo parlando?
- X: (esita un pó) 150 Riali. Se me li puó anticipare. Io continueró a lavorare...
- Y: (Esita) OK. Ci devo pensare. Ti richiamo piú tardi.

“Questa é proprio difficile” mi dice. “La conosco da appena un mese, arrivata in sostituzione della tizia precedente che é tornata nel suo paese”.

Vuole crederle ma ci sono una marea di persone qui in situazioni difficili, a volte con l’acqua alla gola, strozzinate da presunti datori di lavoro che hanno procurato loro un visto piú o meno illegale a costi per loro proibitivi e sottraendo loro il passaporto affinché non spariscano senza pagare.

Piú tardi le manda un messaggio dicendo che ne parleranno insieme il giorno dopo, quando sará a casa.

Oggi le ha anticipato il pagamento di questo mese ma si é fermata li. Ha fatto un paio di domande sul decesso e a cosa servissero i soldi visto che non puó partire per i funerali (solito problema con i visti e passaporto sottratto fino al ripagamento dei “debiti”).

Si confida con me e mi dice: “Queste sono situazioni difficili. La coscienza morde ma le truffe piú grandi purtroppo si fondano sul buon cuore delle persone”. Dopo di che aggiunge: “Poi quando ci penso mi rendo conto che stiamo giá prendendo un numero di rischi solamente nel darle un lavoro”.

Ancora realtá diverse...

lunedì 7 dicembre 2009

Realta' diverse

Avrete notato gli aggiornamenti sporadici del blog in Italiano ma comincio a dubitare se sia il caso di continuare ad aggiornarlo.

Il problema e’ che tenere il blog aggiornato prende un po’ di tempo e farlo sia in Inglese che in Italiano ancora di piu’. Aggiungi il fatto che dalle statistiche non mi sembra ci siano molti abbonati alla versione Italiana ed ecco che l’ispirazione se n’é bella che andata.
Visto gli aggiornamenti sporadici vi consiglio una cosa: iscrivetevi agli RSS. E’ un sistema di monitoraggio che vi allerta con un’email quando un nuovo articolo e’ stato pubblicato sul blog: vi salva dal fare avanti e indietro per vedere se c’e qualcosa di nuovo.

Per inscrivervi basta che cliccate sul link qui a sinistra intitolato “Iscriviti a” e cliccate su “post” dopo di che scegliete il metodo che e’ piu’ conveniente per voi (google o yahoo se avete un conto su questi oppure Atom Feeds). Vedete un po’ voi. Questo é solo un consiglio.

Passando ad altro. Recentemente meditavo sullo stile di vita che conduciamo qui in medio oriente e proprio ieri nel notare un bar stiloso negli Stati Uniti in TV mi sono resa conto di come sia diversa la vita nel mondo occidentale.
O meglio l’ho sempre saputo ma improvvisamente mi sono resa conto di COME la nostra vita sia completamente diversa rispetto a quella che conducevamo poco piu’ di un anno fa e di come ci siamo assuefatti a questa esistenza. Se ripenso alla vita che conducevamo a Londra mi rendo conto che e’ cosi’ rimossa dalla realta’ in cui viviamo oggi; eppure, mentre un anno fa appena arrivati tutto era novita’ e avventura adesso tutto mi sembra normale, sa molto di casa.
Ed é questa sensazione che mi spaventa un po’ perché quando mi soffermo a pensarci in realtá mi rendo conto che non é per niente “normale” ma mi ci sto attaccando con tutta l’anima e se domani qualcuno dovesse venire e dirmi “buongiorno, il sogno é finito, si torna alla realtá” farei una fatica incredibile a riabituarmi.

Mi riferisco a cose del tipo:
  • vivere 365 giorni l’anno in magliettina e calzoncini
  • non avere la necessitá di lavorare (se non per passare il tempo) mentre le fortune continuano ad accumularsi (esentasse) su un conto in banca (ok la mia e’ una posizione piuttosto privilegiata)
  • non doversi preoccupare di pulire la casa o lavare la macchina
  • non sentirsi obbligati a rimettere il carrello a posto all’entrata del supermercato, anzi addirittura sentirsi a posto con la coscienza nel non farlo, perché per lo meno assicura il lavoro a qualcuno

Sembrano stupidaggini ma quando ti ci abitui...

OK scherzi a parte ci sono alcuni punti su cui riflettere; e il solo atto di rifletterci suppongo che significhi che non abbia totalmente perso la mia sanitá mentale.

Una circolare dal lavoro di S. ieri mi ha fatto riflettere su un altro punto importante. Mi rendo conto che su un numero di fronti (piú per una questione pratica che per altro) la vita degli emigrati quí é spesso vissuta ai margini della legalitá per motivi che considereremmo piccolezze o a causa di situazioni che non si presenterebbero in occidente e che non mi metto a spiegare qui per ovvie ragioni.

Mi rendo conto che in realta’ si é in molti sulla stessa barca ma in qualche modo questa consapevolezza mi ricorda che vivere qui non e’ una condizione garantita e che il permesso di soggiornare nel “paese delle meraviglie” puó essere ritirato in men che non si dica, con o senza motivazioni eclatanti.

Insomma viviamo in una bolla di sapone ed é incredibile in quanti, per il privilegio di vivere in questa bolla, siamo disposti ad accettare una serie di compromessi che ovviamente non pesano eccessivamente sulle nostre esistenze (quelli a cui pesa se ne vanno ... lamentandosi estensivamente e inutilmente perché non riescono ad accettare il fatto che per godersi tutto il resto é necessario cedere a quei compromessi, non ultimo la rinuncia al concetto di giustizia come lo concepiamo noi; non per dire che in occidente funzioni meglio a livello pratico; ma questo é un altro argomento).

Riflettendoci mi rendo conto che il motivo x cui i compromessi sono accettabili per molti é che la maggior parte delle regole e restrizioni non sono poi esercitate in maniera troppo rigida e per questo motivo un gran numero di occidentali che vivono qui, nonostante le regole peculiari, si ritrovano a farla franca su un numero di fronti (entro certi limiti che vanno ponderati).

Se il concetto vi sembra strano provate a pensare che stiamo parlando di un paese dove ti mettono dentro se passi col rosso, se guidi sulla corsia d’emergenza per snobbare il traffico o se alzi il dito per far presente all’idiota dell’auto affianco cosa ne pensi di lui (o di lei) quando ti taglia la strada facendoti rischiare la vita (immaginate che prigioni strapiene ci sarebbero nel nostro paese??). Un paese dove telefoni, giornali, tv, internet e altri media sono debitamente filtrati e in qualche modo (a volte anche in maniera convenientemente poco efficiente) censurati. Un paese dove é illegale usare walkie talkie (?), parlare su Skype (apparentemente il mese scorso hanno arrestano qualche centinaio di persone proprio per questo) o trasportare sostanze alcoliche in giro se non per portarle dal negozio in cui sono state comprate fino a casa...

Immagino che se improvvisamente le cose dovessero cambiare e tutto dovesse diventare piú rigido ci sarebbere un esodo incredibile. Per il momento é possibile adattarsi e chiudere un occhio o due...

Questo é quello che intendo quando penso alla realtá bizzarra in cui viviamo e a come sia surreale che nonstante ció la vita di tutti i giorni mi sembri in fondo cosí incredibilmente... “normale”. É il lavoro silenzioso dello “spirito di adattamento”; il frutto di un raccolto concimato con una vita all’estero.
***

venerdì 6 novembre 2009

La dea bendata

Parliamo di fotuna.

In alcuni dei libri lavacervello che leggo di tanto in tanto si dice che il reputarsi fortunati sia un modo per attrarre la fortuna. Non so se sia vero, difficile provarlo, anche perche’ non solo bisogna veramente crederlo ma immagino che per credere di essere fortunati bisogna anche averla questa fortuna. Insomma un circolo vizioso. Ricordo ancora quando ero bambina e sembravo sempre trovare qualcosa per strada. Una volta durante una delle gite domenicali in montagna scendendo dalla macchina trovai una catenina d’oro persa da qualche sventurato.

Non so se definirla effettivamente fortuna o “common sense” come lo chiamano gli inglesi, ma mio padre esclamo’ che se la catenina era li, le probabilita’ di trovare qualche ciondolo di sorta erano piuttosto elevate. Dopo pochi minuti di ricerca il ciondolo d’oro brillava tra le mie dita. Da allora la targetta “fortunata” mi e’ stata applicata, come dire? ... sul posteriore. Nel corso degli anni ho rincorso banconote per strada, orecchini, anelli, portafogli.

Forse piu’ che una questione di fortuna sara’ che guardo dove metto i piedi; ma col tempo mi sono convinta d’esser fortunata. In realta’ il fatto che la maggior parte della mia fortuna sia a scapito d’altri non mi entusiasma, quindi quando si tratta di cose trovate, fintanto che sia possibile, cerco sempre in qualche modo di ricongiungere l’oggetto trovato con lo sventurato proprietario; e’ una questione di carma, coscienza e convinzione che tanto “what goes around comes around”.

Tra le cose che ho trovato e per cui ho favorito il ricongiungimento con il proprietario si contano anche un orologio Tiffany nuovo di zecca dentro un pacchetto regalo dimenticato in un cinema e un protafogli con 80 sterline in contanti trovato per strada con un amico... roba di anni fa.

Con il tempo sembra che la fortuna, intesa come oggetti di valore trovati per strada, manna che cade dal cielo o vincite a casaccio abbia preso altre forme. Come dire, non ho esattamente mai vinto somme da capogiro all’enalotto o al totocalcio ma se devo essere sincera la mia vita al momento e’ un po’ come se abbia sbancato all’enalotto. La vita e’ piuttosto generosa con me, ne sono consapevole e mi guardo bene dal prenderne anche un solo minuto per scontato.

Ma cosa sara’ mai la fortuna? Sinceramente penso che sia un concetto profondamente soggettivo. Dopotutto ci si puo’ ritenere fortunati in relazione ad una serie di motovi che per altri forse non hanno nessun valore. Dopotutto non e’ improbabile che qualcuno dichiari "fortuna" quando qualcosa in principio andata storta abbia poi portato esiti positivi su altri fronti. Insomma a volte e’ solo una questione di prospettiva. E forse e’ da qui che nasce il concetto che il credersi fortunati porti fortuna... chi si crede fortunato tende ad avere un approccio piu’ positivo nell’analisi degli eventi che si susseguno nell’arco di una giornata... o di un’esistenza.


A proposito viene in mente una frase letta anni fa di cui non ricordo la provenienza: “due uomini guardano attraverso lo stesso spiraglio. Uno vede il fango, l’altro le stelle..” credo che riassuma perfettamente il concetto.

Ci sono casi tuttavia quando il concetto di fortuna e’ forse riconosciuto e accettato universalmente. Pensavo che ormai questo tipo di eventi fossero cose del passato per me ma sembrerebbe proprio di no.

Il mio esempio piu’ recente risale a qualche giorno fa, durante una delle mie frequenti immersioni di subacquea. Sul fondale marino, in poco piu’ di 10 metri d’acqua questa volta e’ stato il mare a farmi un nuovo dono.

mercoledì 28 ottobre 2009

Finche' la barca va...

Poco piu’ di un anno fa abbiamo riempito scatole e scatoloni di sogni e speranze e abbiamo trasferito la nostra vita nel Sultanato dell’Oman.
Ricordo ancora come ieri quando da sola nella nostra casetta di Kew mentre dirigievo i traslocatori mi chiedevo se questo fosse esattamente il passo giusto e che cosa effettivamente ci aspettasse dall’altra parte del confine 8 ore di volo piu’ ad est e piu’ di qualche grado piu’ a sud.

Che dire? a distanza di 14 mesi il verdetto e’ piu’ che positivo. Viviamo in una villa con piu’ che sufficiente spazio per noi e i nostri due gatti, scorrazziamo per la citta’, su per le dune del deserto e sulle intrepide strade di montagna con il nostro fidato fuoristrada, ci intratteniamo con cene, balli di gala, serate mondane mischiandoci con ambasciatori e figuri ufficiali improbabili insieme a una carrellata di amici provenienti da disparate parti del mondo, sfoggiamo (beh almeno io) un permanente colorito dorato, prezioso dono del nostro amico sole che splende almeno 360 giorni l’anno e ultima aggiunta, siamo orgogliosi proprietari di una modesta imbarcazione.

Ebbene si! Abbiamo sognato, ne abbiamo parlato a non finire e finalmente, insieme ad una coppia di amici e la pazza Ale abbiamo comprato una barca!

L’altro giorno siamo andati tutti insieme allo Yacht club a fare un po’ di pratica su come metterla in acqua e riparcheggiarla sul trailer (la barca rimane fuor d’aqua quando non in uso). Io non ho ancora provato ma Simon mi sembrava abbastanza a suo agio. Io l’ho portata un po’ quando era gia’ in mare e non mi sembra una cosa difficile. Anche se qui non e’ richiesta ho comunque intenzione di prendere la patente nautica presto. Tra una settimana faremo un’uscita tutti assieme per festeggiare e faró delle foto.

Insomma da come avrete capito, la vita qui va proprio a vele spiegate!

martedì 6 ottobre 2009

La fine del letargo

Ci siamo, la stagione e’ iniziata. Ci mettiamo l’estate alle spalle con le sue temperature orride ed infernali, si ritorna in spiaggia e le attivita’ mondane riniziano cosi’ che praticamente non abbiamo quasi piu’ un weekend libero tra Ottobre e Novembre.

L’estate qui mi ha messo veramente a dura prova, non solo il caldo é infernale e insopportabile ma la citta’ letteralmente si svuota e senza un lavoro sono stati tre mesi di tale isolamento e noia incredibile (vedi ultimo post da allucinazione) che ho deciso che l’anno prossimo non mi faccio fregare: l’intenzione e’ di passare la prossima altrove e diversamente.

Pensavo addirittura che improvvisamente Muscat mi fosse andata di traverso ma devo dire che dopo Eid (il periodo di festa alla fine del mese di digiuno del Ramadan paragonabile in termini di importanza al nostro Natale) si e’ tutto un po’ ripreso.

Traffico: da un giorno all’altro si sono riversate centinaia di automobili per le strade (soprattutto durante le ore in cui mi sposto per andare e tornare dal lavoro) inclusi spericolati vari, lumache che si ostinano a otturare le corise di sorpasso e idioti che si affollano sugli incidenti stradali come fan deliranti dietro le transenne alla notte degli oscar! Incluso uno che una mattina qualunque per sbirciare il caos nella corsia opposta quasi mi faceva la fiancata a 100 km/h sull’autostrada.

Avvenimenti mondani: le serate si sono riaperte, con inviti a destra e sinistra ad eventi vari. Dalle cozze e patatine Belga a bordo piscina sul tetto di uno degli ultimi alberghi sorti in citta’, alla serata “Oktober Fest” in cima all’Hyatt Hotel. Dal party in spiaggia della scorsa settimana al ballo in maschera della British School di Muscat. Si parla di nuovo del torneo internazionale di bocce, dell’acquisto di biglietti per il Crystal Ball (ballo annuale dicembrino a mó di serata oscar allo Shangri-La che genera un influsso improvviso di lavoro per i parrucchieri e i sarti di Muscat) e poi presto dovrebbe anche esserci la festa delle Forze Armate Italiane del 4 Novembre al Diplomatic Club di Muscat. Insomma i diari si stanno riempendo velocemente...

Uscite fuori porta: abbiamo gia’ ricevuto le prime visite della stagione. Con Vic e Lorena in visita a Muscat ci siamo di nuovo imbracati nel tipico loop di 3 giorni “Muscat – Ras al Hadd– Wahiba Sands – Muscat”. Vedere le tartarughe deporre le uova mentre il sole sorge su una delle piu’ belle spiagge lungo la costa ancora mi riempie di emozione, mentre il deserto ha sempre il solito fascino e regala sempre momenti avventurosi. Questa volta anche piu’ di quanto desiderassimo dopo che la macchina si é miserabilmente insabbiata tra due dune e la guida é dovuta tornare a piedi al base camp per cercare aiuto sotto il sole cocente di mezzogiorno. Altri visitatori in arrivo a metá ottobre e altre avventure piú o meno spericolate reviste nel diario. Racconteró nei prossimi posts.

Insomma ci siamo. L’inverno sta arrivando.

martedì 21 luglio 2009

Una storia...

Vi racconto una storia.

Pandora (senza alcun riferimento alla famosa mitologia Greca.. mi piace il nome e basta) era una tizia curiosa e amante della liberta'. Cosi' ossessionata dalla la liberta' che spesso si chiedeva se non ne fosse schiava.
Pandora aveva una vita perfetta, gli amici elfi stretti con cui confidarsi, una famiglia su cui contare, un compagno di vita con cui ridere e piangere, un castello incantato in cui conduceva la sua vita perfetta...
Tutti amavano Pandora, il suo sorriso sembrava indelebile, la gioia di vivere sprigionava raggi di sole.

Un giorno Pandora, un po' stanca del grande castello decide di inoltrarsi nel bosco alla ricerca di un diversivo. Aveva gia' esplorato il bosco altre volte ma questa volta era un po' diverso: era da sola e voleva esplorare percorsi che in passato aveva iniziato ma non aveva avuto l'opportunita' di percorrere fino in fondo. Era sempre stato il suo cruccio: cosa ci sara' oltre i confini che non aveva osato oltrepassare?

Il sole era alto e il giorno era propizio. La luce cadeva perfetta sul tracciato, il bosco sembrava quasi chiamarla, come avesse steso un tappeto d'invito. "Dev'essere un segno propizio" si disse tra se, "questo e' il momento giusto di esplorare il bosco". Pandora aveva sempre creduto nei segni. L'avevano sempre guidata nella direzione giusta nella vita.

Un fremito accompagnava ogni passo, la curiosita' la riempiva di energia e il senso di liberta' la faceva sentire viva. Con gli occhi sgranati verso una meta sconosciuta, il passo inizialmente titubante di Pandora si faceva sempre piu' sicuro. Piena di anticipazione perse il senso del tempo e dello spazio e si lascio' trasportare dal silenzio del bosco piena di fiducia.

Era quasi alla fine del percorso quando un figuro sconosciuto si presento' sul sentiero. All'inizio Pandora presa alla sprovvista si irrigidi'. In un istante penso' di girarsi e iniziare a correre, ma il richiamo del bosco l'aveva gia' stregata e non voleva abbandonare proprio ora.

Con il cuore in subbuglio si avvicino' lentamente alla creatura. Era difficile discernerne le caratteristiche, improvvisamente c'era una luce strana nel bosco. Era un centauro: mezzo uomo, mezzo equino.

Pandora era sospettosa, aveva un manto perfetto e un un sorriso disarmante. Aveva l'aria troppo sicura di se. Quasi arrogante. Pandora non aveva mai amato l'arroganza ma sapeva che a volte bisogna andare oltre l'impressione iniziale. Non disse niente e il centauro parlo'.

"Benvenuta Pandora, ti stavo aspettando".

Pandora fu presa alla sprovvista.

(la storia continua)...

domenica 14 giugno 2009

Troppo da fare

Improvvisamente mi sono ritrovata con troppo da fare!
Con il mio corso di Istruttore Scuba alle porte sto passando la maggior parte del tempo a ripassare la teoria in panico. Oggi poi mi sono finalmente svegliata e mi sono mossa per il certificato di sana e robusta costituzione richiesto per il corso. Sembra un po' complicato. Devo aver vissuto troppo a lungo in Inghilterra perche' avevo dato per scontato che mi sari presentata da un dottore di famiglia e questo attraverso poche domande e sostanziosa parcella mi avrebbe rifilato un certificato su due piedi... invece qui ti mandano subito da uno specialista e ti fanno fare (da quanto ho capito) una serie di esami e tests.. insomma come in Italia; solo che io non ci avevo proprio pensato! Cosi' domani mattina mi tocca stare a digiuno e presentarmi dal dottore x apparentemente qualche ora di prove fisiche, cardiogrammi, analisi e chissa' che altro!!! E ancora non so se avro' il certificato in tempo per Sabato!
In ogni caso sono veramente impegnata e ho poco tempo per aggiornare il blog ultimamente.
Lo scorso weekend siamo stati in montagna a 2300m o su di li. Bellissimo e temperature da favola; sui 20c in meno che qui giu' (non ci posso credere che la sera ho indossato una felpa!!). Abbiamo campeggiato nel lusso con caviale e champagne.. roba decadente; appena ho tempo pubblico le foto.
La settimana prossima e' anche il compleanno di S. (the big 40) e sto cercando di organizzare una carrellata fotografica che probabilmente lo imbarazzera' da morire... l'unico problema e' che non so esattamente dove trovare il tempo per fare tutto...
Quindi se non mi sentite per un po' e' perche' proprio non ho tempo di aggiornare il blog.
Forse a Luglio, dopo il corso di Scuba, si ritorna alla normalita' soprattutto perche' e' tempo di vacanza.. in molti rientrano in Europa per lunghe ferie e molte attivita' sociali rallentano.
Staremo a vedere...

mercoledì 3 giugno 2009

Festa della Repubblica

Auguri (per ieri). Come avete festeggiato l'anniversario della nascita della Repubblica?
Il vantaggio (e a volte lo svantaggio) di far parte di una piccola comunita' di espatriati come quella degli Italiani a Mascate e' che si finisce per mischiarsi con una carrellata di personaggi improbabili, tra esponenti militari, dirigenti di grandi aziende, figure diplomatiche di vari paesi e anche qualche sfigato disadattato.

E' un paesaggio interessantissimo da cui si impara molto.
Ieri sera, armati di invito ufficiale (che tra l'altro nessuno ha richiesto all'entrata: chiunque con abbastanza intraprendenza secondo me potrebbe imboccarsi) ci siamo uniti agli altri Italiani di Mascate, funzionari (e qualche intrufolato) per i festeggiamenti della festa della Repubblica Italiana alla residenza dell'ambasciatore d'Italia a Mascate.
All'arrivo nel vicolo cieco della residenza era un alveare di macchine con targa bianca C.D. (corpo diplomatico) e bandierine. Abbiamo parcheggiato in un vicolo piu' avanti e ci siamo fatti pochi passi a piedi. Un'amica inglese ha direttamente parcheggiato sul marciapiede, in curva, di fronte al bancomat, sembrava che stesse per svaligiarlo!



Queste funzioni iniziano sempre un po' rigide, tutti in tiro, militari con divise ufficiali e funzionari di varie nazioni con costumi vari. All'entrata, l'ambasciatore, l'attache' militare e le rispettive consorti accolgono gli ospiti in fila. Fa strano procedere passo per passo stringendo una mano dopo l'altra... ma gia' mi ci sono abituata. Anzi ieri sera non c'erano nemmeno i fotografi!
Poi un paio di drinks, quattro chiacchere e tutto si scioglie. Ieri mi sono divertita di piu' che al ricevimento delle Forze Armate del 4 Novembre. Forse perche' adesso conosciamo piu' persone che rincontriamo a queste funzioni o forse perche' la residenza e' un posto piu' intimo, meno dispersivo del circolo dei diplomatici. O semplicemente perche' quella era una delle prime funzioni di questo genere a cui avevamo partecipato e mi sentivo un po' un pesce fuor d'acqua.

All'arrivo nel giardino c'erano anche parcheggiate un paio di macchine "prestate" dalla concessionaria: una Ferrari e una Maserati. Per esibire lo stile e il design Italiani rinomati in tutto il mondo. Carino!




Insomma tra una chiacchera e l'altra, canape', lasagne e vino e' stata una serata piacevole.
Che dirvi, se non grazie tante!?! Viva la Repubblica!

domenica 31 maggio 2009

Niente da dire

Non c'e gran che da dire di questo periodo.

Il caldo ha ormai raggiunto i 50c durante il giorno. La sera invece uscendo da casa sembra di entrare in un forno; e l'umidita' stranamente ancora non e' arrivata... (rendendo il tutto piu' sopportabile).
Muscat e' un posto dove la maggior parte delle attivita' si svolgono all'esterno quindi non si fa gran che in questi giorni. O meglio si fa, all'interno, ma non ci sono molti avvenimenti interessanti da raccontare. Oggi Inshallah dovrebbe arrivare il nostro tavolo da bigliardino per la nostra area hobby.. haha

Io sto passando intere giornate in casa a studiare. Il mese prossimo ho il mio corso PADI per completare il mio addestramento e ottenere il brevetto di istruttore sub (adesso sono assistente istruttore), tra fisiologia, fisica e varie equazioni matematiche ogni tanto mi addormento sui libri, ma almeno mi passa il tempo.

L'abbronzatura come potrete immaginare sta sbiadendo visto che ormai in spiaggia non ci si va piu' e mi nascondo all'ombra non appena posso quando ficco il naso fuori casa. L'unico posto dove si sta bene e' in alto sulle montagne. La settimana prossima ci andiamo in campeggio con un gruppo di amici.

Tra le attivita' sociali si elencano numerose feste a casa di amici, cene varie, massaggi alla SPA e anche una caccia al tesoro ad orari da suicidio prestissimo questo weekend.

Questa settimana celebriamo la Festa della Repubblica Italiana alla residenza dell'ambasciatore d'Italia a Mascate. Mi intrigano sempre questi avvenimenti mondani attraverso i quali quasi sempre le nostre facce finiscono sui rotocalchi locali.

Vi aggiornero'...

domenica 17 maggio 2009

Maggio

L'estate e' arrivata.. e qui si tratta di roba seria.
Recentemente lanostra amica Sue di passaggio davanti alla Souq ha fatto una foto al termometro alle 9:30 di mattina!

Prova che quando dico che fa caldo non lo sto dicendo per scherzo....



mercoledì 29 aprile 2009

Caldo e alghe

Qui le temperature stanno salendo constantemente. Non che a me faccia tanta differenza visto che ultimamente sto passando intere giornate in casa sotto il getto dell'aria condizionata senza ficcare il naso fuori, nemmeno per annaffiare le piante di cui alemeno si occupa la colf un giorno si e uno no.

Mi sta assalendo una pigrizia incredibile. Ma quando fuori le massime salgono oltre i 40c e la notte ci si aggira intorno ai 30c (anche se ultimamente devo dire che con l'umidita' contenuta le temperature notturne mi sembrano molto piacevoli) credo di avere ragioni piu' che giustificate.

Nonostante tutto preferisco questo alle freddi estati inglesi e la monotonia del cielo grigio che ho patito per 12 anni a Londra quindi non me ne faccio una ragione per lamentarmi. Infatti non ho proprio niente di cui lamentarmi.

Tornando al caldo adesso e' pressoche' impossibile stare in spiaggia senza pensare di buttarsi in acqua ogni due minuti. Questo non rappresenterebbe un problema se non fosse per il ritorno di quella che qui viene definita la "red tide". Praticamente una "fioritura" eccessiva di alghe rosse che prendono piede lungo tutto il litorale emanando un nauseante e oleoso odore di pesce nell'aria e trasformando l'acqua in una brodaglia marrone.

Si mamma, credo che quel giorno quando hai notato l'acqua torrida e assenza di pesci allo Yacht Club mentre facevi snorkelling si trattasse proprio dei primi segni di questo odioso fenomeno. Ce l'abbiamo gia' avuta particamente per quasi tutto l'inverno e ora dopo appena 2 mesi di tregua sembra essere di nuovo qui!

Inutile dire che l'acqua in quelle condizioni non e' per niente attraente, in piu' mi rode incredibilmente che fin'ora grazie alle alghe sono riuscita a fare una sola immersione da quando sono qui!!

Ci sono diverse teorie e speculazioni su cosa possa essere la causa di questa invasione di alghe fuori stagione. C'e' da sapere che in effetti la "red tide" e' apparentemente un fenomeno stagionale che compare ogni anno all'inizio dell'inverno. Tuttavia l'anno scorso e quest'anno sembrerebbe che invece delle solite una o due settimane la permanenza si sia estesa a mesi!

In passato ho letto che le temperature dell'acqua in aumento ogni anno fossero da attribuire alla loro prolificazione, oggi invece leggendo un'altra pubblicazione locale, ho appreso che anche il riversamento di acque di fiumi ingrossati dalle piogge e piene di sostanze nutrienti e altri riversamenti di sostanze nel mare possa aver favorito il popolamento di questi organismi odiosi che oltretutto, riducendo la quantita' d'ossigeno nell'acqua causa la morte di molti pesci e altra fauna marina. Stiamo cogliendo i frutti del "global warming".

Dal mio canto ho sempre creduto che in un modo o nell'altro la pressione dall'uomo ne abbia qualcosa a che fare... siamo tutti colpevoli. Nonstante gli sforzi memorabili, c'e ancora tanta strada da percorrere qui per quel che riguarda la consapevolezza ambientale.

Nel frattempo il ministero sconsiglia il consumo di frutti di mare e crostacei che protrebbero aver accumulato tossine dannose alla salute umana mentre non segnala nessun rischio riguardo al consumo di pesce fintanto che se ne rimuovano testa e budella.

Insomma tra malattie suine, "gallinacee", virus e pesti varie che escono fuori ogni anno mi sa che qui ci convertiamo al "vegetarianesimo" e non se ne parla piu'..


Che tristezza vedere il mare cosi!

sabato 11 aprile 2009

Sole e caldo

Le piogge se ne sono andate e tutto e' ormai tornato alla normalita'. Le temperature stanno di nuovo salendo a vista d'occhio.


Il weekend passato lo abbiamo trascorso in Al Sifah, una spiaggia fuori Mascate non troppo lontana. Siamo stati in tenda e abbiamo passato due giorni sotto il sole con il risultato che siamo tornati tutti a strisce!

Oggi invece x la giornata di Pasqua ho portato mamma a Nizwa, una cittadina ai piedi delle montagne dove si possono ammirare il vecchio forte e la Souq (mercato).

Ad un certo punto durante le ore calde della giornata ho visto il termometro raggiungere i 39c. Devo dire che camminare sotto al sole nel forte in pieno giorno e' stato piuttosto faticoso. Prima di tornare ci siamo avventurate a Wadi Tanuf. E' stata una giornata lunga e torrida, adesso siamo tutt'e due distrutte sul divano.




Per S. invece e' stata una normale giornata lavorativa.

Buona Pasqua a tutti!

sabato 4 aprile 2009

Pioggia.. pioggia.. pioggia

Eccomi di ritorno... Le vacanze sono andate bene, ci siamo divertiti a sciare e a mangiare tonnellate di suino e formaggio...eppure mentre mi divertivo ad andare su e giu' per le piste battute da vento e gelo tra Cervinia e Zermatt segretamente mi consolavo al pensiero che una volta finite le vacanze al freddo spiaggia e sole mi aspettavano a Mascate... Come mi sbagliavo!!!

Come alcuni di voi gia' sapranno dopo Cervinia siamo ritonati a Londra per alcuni giorni, dove mia mamma ci ha raggiunto ed e' partita con me per Mascate (S. e' rimasto un giorno in piu' per la sua conferenza di lavoro).

Il suo inizio di vacanza non e' stato dei piu' fortunati. Da quando siamo tornati (oltre una settimana fa) siamo riuscite ad andare in spiaggia solo per un paio d'ore. E gli altri giorni? direte voi


Beh gli unici altri 2 giorni in cui il tempo sarebbe potuto essere da spiaggia li abbiamo passati: 1- ad aspettare che un tecnico sbloccasse il bagno otturato (un'intera giornata, alla faccia dell'efficienza!) 2- ad aspettare che i tecnici dell'aria condizionata, in vista dell'estate, completassero la revisione di tutte le 8 unita' di A/C sparse x casa (per un totale di 5 ore!!)


I giorni seguenti??? Ebbene allarme tempo, cielo grigio, e pioggia... pioggia... pioggia! Del tutto fuori stagione e completamente inaspettata sono giorni che monitoriamo le finestre x prevenire allagamenti dello stile gia' sperimentato a Gennaio (e io che pensavo che quella sarebbe stata l'unica pioggia che avrei visto per il resto dell'anno!!)


OK non ha piovuto di continuo, piu' che altro si e' trattato di sgrullate intermittenti con tuoni e fulmini ma il cielo e' stato grigio per quasi tutta la settmana, cosa mai vista nei miei 7 mesi di permanenza in Oman. Pensate che addirittura per quest'allarme tempo il governo ha anche dato ben 2 giorni di ferie al settore pubblico. Della serie "piove quindi non si lavora!" (ho sempre sostenuto che avrebbero dovuto proporre l'opposto al governo inglese).

Ovviamente dopo lo spavento Gonu (il ciclone che ha distrutto Mascate e si e' abbattuto su gran parte della costa dell'Oman nel 2007) ormai sono tutti un po' segnati e si sentivano voci (infondate) di un nuovo ciclone. Immaginate il panico e l'ingorgo di macchine ai supermercati che sono stati presi d'assalto. Con la paura che si comprassero tutta l'acqua mi sono accaparrata 3 scatoloni di bottiglie cosi' ora abbiamo una scorta per un po!!


Comunque sembra che le previsioni (finalmente) diano di nuovo bel tempo da domani. In realta' l'ultima sgrullata con fulmini e lampi l'ha fatta questa mattina poco prima delle 6 poi e' uscito di nuovo il sole splendente e guardando fuori sembra che tutto sia tornato alla normalita' di sempre.

In ogni caso non ci siamo abbattuti. Abbiamo desistito dal cancellare i programmi per il weekend nel deserto (perche' eravamo preoccupati che la casa si allagasse in nostra assenza) e giovedi mattina siamo partiti comunque per Wahiba Sands fortunatamente mamma ha avuto l'opportunita' di vedere sia il deserto con le nuvole (!!) che con il sole (ha iniziato a schiarirsi durante la notte).






Prima di andare al Nomadic Desert Camp ci siamo avventurati a Wadi Bani Khalid anche se devo dire che ero un po' titubante per via del cielo ancora leggermente coperto (si sconsiglia sempre di visitare i Wadi - ossia le vallate dei fiumi - quando c'e' possibilita' di pioggia per il pericolo di allagamenti improvvisi che in passato si sono trasformati in trappole mortali per irresponsabili residenti stranieri...).




In ogni caso non ci siamo potuti arrivare: le piogge della sera prima avevano gia' fatto piazza pulita e danneggiato le strade. All'arrivo abbiamo trovato un bulldozer che spianava la strada per fare attraversare il torrente alle macchine. Siamo riusciti a procedere per un po' dopo di che abbiamo trovato la vecchia strada distrutta dalle piogge; a conferma che l'acqua non si ferma proprio davanti a niente.... e' stato comunque interessante e un modo "sicuro" per vedere con i nostri occhi i tipi di pericoli che si corrono nell'avventurarsi nei Wadi quando il cielo minaccia pioggia... poi mi sono divertita un mondo a vedere mia mamma con gli occhi sgranati mentre attraversavamo il fiume in macchina e le peripezie dei locali che usano normali macchine da strada per acrobazie da fuori strada :)



Dalle foto potrete rendervi conto dei danni che la pioggia tropicale puo' provocare in un paese desertico...


Mi rincuora vedere il cielo di nuovo blu.
S. ho visto il tuo commento su uno dei miei posts, ti rispondero' al piu' presto.

sabato 7 marzo 2009

La casa

Finalmente ho trovato un po' di tempo per fare delle foto alla casa. So che alcuni di voi sono curiosi di vedere dove viviamo.

Ho messo le foto su Flickr:


Questo link e' privato. Se non riuscite a vederle dal link significa che non avete un conto flickr e che non siete marcati come "amici e parenti" sul mio conto.

Non e' necessario iscriversi a flickr per vederle ma se volete vederle senza iscrivervi mandatemi un'email cosi' posso inviarvi il pass per accederele privatamente.

domenica 1 marzo 2009

Squirrel e Bianco

Forse non vi avevo ancora presentato i nostri gatti anche se avrete visto delle foto qua' e la: Squirrel e Bianco.
Oggi la luce poco prima del tramonto era propizia cosi' ho vinto la mia pigrizia che mi domina da un po' di tempo a questa parte e ho scattato un po' di foto delle pazze bestiole.


Durante il giorno tendono a dormire se sto ferma in una stanza. Altrimenti mi seguono da angolo ad angolo in qualsiasi parte della casa. Quando vado al bagno piangono davanti alla porta perche' non mi vedono! Lol!

Verso il tramonto diventano un po' piu' irrequieti e corrono come pazzi per casa facendo salti acrobatici da circo. E' un intrattenimento irresistibile di cui purtroppo soffrono le tende che sembrano prediligere a qualsiasi altro pezzo di tappezzeria per i loro passatempi ludici. Un giorno uno di loro e' saltato e ci si e' appeso a circa un metro e 1/2 di altezza.

Di solito sono piuttosto disciplinati, non si filano le unghie sul divano, fanno sempre i bisogni al posto giusto e capiscono esattamente il significato della parola "no" al cui suono si fermano di punto e mi guardano.. a volte con aria indispettita (della serie "perche' non posso continuare a fare quello che voglio?") o con sguardo timoroso, come quello di un bambino che e' stato colto in flagrante.

In ogni caso e' proprio difficile resistere e finiscono sempre per farmi scoppiare a ridere.

Sono gatti nati per strada, che abbiamo adottato da una signora che li aveva presi a cuore e che aveva iniziato ad accudirli vicino al recinto della sua casa. Ormai li abbiamo da mesi e si sono abituati benissimo alla loro nuova vita ma sanno certamente come difendersi e il loro istinto selvaggio riaffiora davanti alla paura. Come ha recentemente scoperto S. quando ha schiacciato inavvertitamente la coda di Squirrel nella porta della cucina: ne e' uscito fuori con una gamba coperta di graffi e morsi!! Fortunatamente sono puliti e vaccinati e vivono sempre in casa quindi non ci sono state complicazioni. La lezione e' stata impartita senza ombra di dubbio.

A parte questa piccola eccezione semi giustificata, in genere sono due amabili compagni, teneri ed affettuosi. :)

Vi lascio con le foto che ho fatto oggi:









martedì 10 febbraio 2009

Avventura fuori strada

Premonizione: per quelli che l'anno letto gia' sul sito in Inglese vi risparmio la fatica (si tratta dello stesso post, in Italiano, con qualche piccolo adattamento).

Mi sono state quotate 2 ore di attesa. Ho imparato ad essere creativa. Quindi scusate questo lungo saggio ma ho parecchio tempo a disposizione stamattina. Sono seduta sulla panchina affianco al lavaggio mentre aspetto che il nostro fuoristrada venga scrostato da sabbia e fango sopra, sotto e dentro. Lavaggio completo!

Approfitto della lunga attesa per aggiornarvi sulla nostra ultima avventura. Non e' fantastica la tecnologia?

La sveglia ha suonato alle 6.10 am come programmato ma con la stanza ancora avvolta nel buio e le palpebre ancora incollate l'ho spenta subito. Mi e' venuto in mente che dopotutto, viaggiando con altre 3 famiglie con bambini piccoli anche facendo un po' in ritardo sicuramente non saremmo gli ultimi. Avevo ragione! Infatti ce la saremmo potuti prendere anche piu' comoda, 4 ore piu' tardi, tra tappe pipi' e fermate emergenza per assicurarsi che il portapacchi della macchina di uno dei nostri amici non schizzasse via alla prima curva, eravamo ancora alle porte di Muscat.

Non ci siamo preoccupati troppo. Questo e' l'Oman. Se si vuole vivere una vita serena bisogna prenderla con calma. La scelta e' personale: si possono passare giornate intere tra esaurimenti nervosi cercando di combattere gli inevitabili imprevisti e sorprese che rovinano anche i piani migliori o se ne puo' ridere guardandone il lato piu' comico. Per me la seconda opzione funziona meglio.

A circa due ore da Muscat si raggiunge il paesello di Al Wasil. Questo e' normalmente il punto da cui ci si addentra nel deserto ma vedendo l'ora (quasi pranzo) e la distanza dalla meta finale (nemmeno a meta' strada) decidiamo di cambiare percorso e continuiamo su strada asfaltata. Verso l'una ci ritroviamo in un piccolo centro abitato desolato che sembra esser stato conquistato dalle capre: ce ne sono di piu' che esseri umani! Da un momento all'altro mi aspetto una di quelle palle di fieno rotolarmi incontro, ma non ce ne sono. Le capre devono aver decimato tutto!

Facciamo una breve sosta pranzo, sgranchiamo le gambe lungo la spiaggia e ci rimettiamo in macchina. Dopo qualche ora di strada sterrata e un assaggio di deserto, appena prima del tramonto ci fermiamo e montiamo le tende. Non ho idea di dove siamo. Da qualche parte lungo la costa con villaggi di pescatori sparsi qua' e la' e purtroppo spazzatura a destra e sinistra che ci ricorda che nonostante il posto sia remoto non siamo poi cosi' lontani dalla “civilta'” e la sua plastica. Che peccato!!

Ci rassegnamo a spostarci verso l'interno dove troviamo un grazioso spiazzo di sabbia del deserto; e' quasi buio mentre mettiamo su le tende da campeggio.

Il giorno dopo e' il nostro turno per la colazione: dobbiamo sfamare 10 bocche adulte e 4 bambini (in realta' dei bambini si occupano i genitori). Mentre mi dico che sarebbe bello poter sonnecchiare per un po' piu' a lungo per la seconda mattina di seguito mi trascino fuori dalla tenda, poggio i piedi sulla sabbia fredda e mi lascio avvolgere dai colori dell'alba.

Dopo non molto la nostra carovana di 6 macchine e' di nuovo in movimento. Ci addentriamo nel deserto. Il resto del tragitto e' tutto fuori strada. Dopo aver sgonfiato un po' le gomme per migliorare l'attrito sulla sabbia, passiamo un'intera mattinata e il primo pomeriggio mettendo alla prova le nostre abilita' su terreni di varia consistenza e attraversando paesaggi lunari fino a quando non arriviamo al nostro remoto angolo di paradiso.

Il deserto in fuori strada e' come un gran parco giochi. Andiamo su e giu' per le grandi dune come fossimo sulle montagne russe. Con il cuore in gola alla discesa della prima duna mi sono letteralmente cagata sotto! Anche se S. ha gia' fatto un rally da Londra fino a Timbuktu attraversando il Western Sahara questa era la sua prima vera esperienza su dune di sabbia di queste dimensioni. Alla prima discesa la macchina prende una curvatura sbagliata e il peso posteriore inizia a trascinarla giu' lateralmente. Con la macchina inclinata lateralmente verso la base della duna continuo a buttarmi con tutto il corpo verso S. per controbilanciare il peso; in realta' una reazione istintiva avente effetto solo sulla psiche! L'immagine della macchina a rotolone giu' per la duna con noi all'interno sotto il peso del nostro cargo mi stava rendendo piuttosto tesa.

Ad un certo punto nella mia mente sono iniziate a visualizzarsi varie opzioni di sopravvivenza, tra cui apertura della portiera e uscita a schizzo dal veicolo. Ma poi ci ho ripensato. Quando abbiamo finalmente raggiunto la base della duna i miei muscoli posteriori si sono rilassati e ho riniziato a respirare.

E' difficile trasmettere a parole la bellezza del deserto. Questo immenso mare di sabbia dalle mille forme e colori. Chi non l'ha mai visto potrebbe pensare che il deserto offra un paesaggio monotono e noiso. In realta' attraversandolo ci si rende conto che e' un paesaggio in mutamento continuo, dune che si riformano e si muovono, sabbia di diversi colori e che si solidifica lasciandosi scolpire dal vento nelle forme piu' assurde. Addirittura vegetazione: cespugli e rari alberi solitari ci ricordano che c'e acqua anche sotto questa coltre arida e che offrono ad uccelli e ambulanti di passaggio come noi una piccola tregua dal sole accecante. Immersi in questo immenso spazio aperto ci si sente minuscoli e immensi allo stesso tempo, come un granello di sabbia, parte di un sistema piu' grande e complesso.

Ai bordi del deserto, verso il mare, le dune hanno dato spazio ad una vasta radura di sabbia salata e indurita. Ci siamo messi in linea, abbiamo calcato il piede sull'acceleratore e ci siamo buttati in una gara a velocita' da pazzi verso la strada asfaltata appena percepibile all'orizzonte.

Dopo un breve tratto su asfalto siamo di nuovo fuori strada. Questa volta il terreno e' diverso: una combinazione di crosta sabbiosa e sabbia bagnata. La crosta cede sotto il peso della macchina e come i pneumatici affondano nell composto fangoso creano resistenza rendendo la guida piu' difficile. E' il tratto piu' lungo prima di raggiungere la nostra meta, o almeno cosi' sembra! Ho perso il senso del tempo, forse ci passiamo 2 lunghe ore. Ad un certo punto ci fermiamo, una delle auto ha una perdita. Ci assicuriamo che non sia benzina. Andare in panne nel mezzo di questo deserto, kilometri dal mondo civilizzato non e' l'ideale. Su questo terreno e con queste distanze non credo potremmo nemmeno trainare un'auto. Fortunatamente la perdita si rivela condensazione dall'aria condizionata. Procediamo.

Dopo non molto il terreno e il paesaggio cambiano. Il mare non e' piu' un miraggio in lontananza: l'acqua blu crea un contrasto da sogno contro la sabbia bianca come la neve. Come passiamo lungo la laguna verde smeraldo un gruppo di fenicotteri rosa si alza in volo perturbati dal nostro arrivo.

Siamo arrivati alla nostra meta: la penisola di Barr Al Hickman. Il nostro piccolo angolo di paradiso privato.

Cerchiamo un posto per montare le tende e ci rilassiamo. Ripartire alle 3 del giorno dopo e' dura ma organizzeremo un altra uscita presto. L'Oman e' pieno di posti come questo che aspettano d'esser visitati.

domenica 1 febbraio 2009

Clima da pazzi!

Il mese di Gennaio e' stato il piu' freddo fin'ora. Con temperature tra i 25c-21c di giorno e minime di 14c la notte per me faceva proprio freddo... :-)
Beh, che volete, quando ci si abitua ai 30c/28c giorno/notte fa una gran bella differenza.

Insomma come avrete capito Gennaio, in termini di clima non e' stato il mio mese preferito. Per quelli che masticano l'Inglese il mio post sul blog in Inglese dipinge chiaramente in che stato d'animo mi ha lasciato la pioggia!

Nel frattempo con questi alti e bassi di temperature mi sono anche beccata una tosse da cavallo che dopo una settimana non se ne vuole proprio andare.

Finalmente ci lasciamo gennaio alle spalle. Negli ultimi giorni le temperature sembrano costantemente in salita.

Recentemente tuttavia ho sentito che (alla faccia dello scoinvolgimento climatico) ha nevicato in Mussandam (una regione dell'Oman) e negli Emirati Arabi. Se non avete avuto modi di leggerlo o sentirlo ai notiziari vi lascio con un articolo del messaggero:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=43686&sez=LEALTRE

Se gli Emirati lo avessero saputo prima magari non avrebbero speso tutti quei soldi per il complesso che ospita skidubai.

giovedì 8 gennaio 2009

Il pandemonio!

Come va in Europa?
Ho sentito che ci sono temperature da capogiro, con neve che ha messo a KO gli aeroporti nel Nord Italia. Mi dispiace. Noi domani ce ne andiamo in spiaggia, riserveremo un pensiero anche per voi. Questa e' la realta' della dura vita nel Golfo! ;)

Nel frattempo vi aggiorno con qualche curiousita' esotica.
Un fatto che non avevo ancora menzionato e' che in questo periodo il calcio (di cui gli Omaniti vanno pazzi) e' un tema all'ordine del giorno. Siamo infatti nel bel mezzo della 19esima edizione della Gulf Cup ovvero il Campionato ufficiale di calcio* dei paesi del Golfo che quest'anno si svolge niente di meno che a Muscat!
http://en.wikipedia.org/wiki/Gulf_Cup_of_Nations

* in realta' non si tratta di solo calcio ma ci sono anche altre discipline. Ovviamente il calcio ruba tutta l'attenzione.

Ecco un esempio di come sia diversa la vita in Oman. Ora, in europa se si volesse andare allo stadio x vedere una partita del Campionato Europeo di calcio in casa del paese ospitante non solo si farebbe fatica a trovare i biglietti a pochi giorni dall'evento ma probabilmente i prezzi in questione sarebbero piu' che degni dell'evento. Ebbene, non a Muscat.

Dopo esserci diligentemente informati ecco come fare per andare a vedere una partita dell'Oman durante il campionato del Golfo: sali in macchina, dirigiti direttamente allo stadio, parcheggia e entra... gratuitamente! Si, avete letto bene. In realta' i biglietti erano inizialmente in vendita ai distributori Omanoil per 1 reale e mezzo (circa 2.83 EUR al cambio odireno!) ma, apparentemente in seguito ad una serie di lamentele sul fatto che si dovesse pagare (uh?) hanno deciso di eliminarli del tutto. Penso che queste cose succedano solo qui!

Anyway... lo sviluppo piu' interessante di tutta la vicenda fin'ora e' stata la partita ieri. Dopo un inizio deludente l'Oman ieri ha vinto la prima partita del campionato....come non potrete immaginare a Muscat si e' scatenato il putiferio!
Tutti (o almeno cosi' pareva) gli Omaniti di Mascate si sono riversati in auto sulle strade di Shatti, un'area popolare per le uscite serali, creando un vero e proprio pandemonio.

All'uscita dal mio corso di arabo, coincidente piu o meno con la fine della partita, c'erano una marea di automobili che sfrecciavano lungo l'autostrada con clacson spianato e persone sedute sul finestrino a strillare e agitare bandiere come se fossero sul balcone di casa!
Dovendo raggiungere Simon ad una festa all'Intercontinental, nel cuore di Shatti, mi sono ritrovata ai margini dell'intasamento... con tempismo da record mi sono fiondata sul primo parcheggio in vista e mi sono fatta un paio di kilometri a piedi x raggiungerlo (inclusi alcuni detours per perdita d'orientamento da panico ;)

Devo dire che a parte le scarpe scomodissime, che x qualche oscuro complotto del destino mi sono sentita propensa ad indossare proprio ieri sera dopo mesi in dimenticatoio, la passeggiata si e' rivelata piuttosto divertente.

Lungo i bordi della strada, tra il chaos delle auto e gli omaniti impazziti mi sono dilettata ad osservare la scena: adulti e bambini sull'orlo dell'isteria che danzavano e gridavano di gioa dalle e sulle loro auto, mentre sfoggiavano un intero repertorio di gingilli, bandiere, carrozzerie d'auto e persino parrucche con i colori nazionali (rosso, bianco e verde!). Una scena indimenticabile.

Se questi sono i festeggiamenti per una singola partita, non oso immaginare i risultati sul traffico se l'Oman dovessere vincere il campionato... immagino che alla prossima partita ci saranno gli spintoni per entrare gratis allo stadio!

Vi lascio con un cortometraggio dell'evento che si e' protratto per diverse ore.

venerdì 2 gennaio 2009

Feste Natalizie

Innanzi tutto Buon Anno!!
Spero che il 2009 vi porti tanta felicita', salute e prosperita'.

Dal rientro dall'Inghilterra siamo stati talmente impegnati tra lungo weekend a Dubai, i nostri primi ospiti durante il periodo natalizio (i genitori di Simon) festeggiamenti e brevi gite turistiche per i nostri ospiti, che non ho avuto tempo di aggiornare il blog.

I genitori di Simon sono partiti ieri con il volo delle 5 am per continuare la loro vacanza in Australia e Nuova Zelanda mentre per noi la vita e' tornata alla normalita': adesso sto scrivendo dal giardino comodamente rilassata sul lettino.. all'ombra perche' al sole oggi fa un po' caldo e con i muri di cinta tutt'attorno non tira neanche un filo di vento!

Sono sicura che molti di voi si chiederanno come abbiamo trascorso il periodo natalizio in Oman.
Ebbene, se non si conta il sole, che splende tutti i giorni e le temperature da spiaggia, in realta' il Natale lo abbiamo passato piu' o meno come a casa... pranzi, cene e persino messa di Natale ad una chiesa cristiana non lontana da qui (la sola differenza che invece che d'esser piena di Italiani, in chiesa sembrava d'essere nel sud-est asiatico, tant'era piena di fedeli prevalentemente dall'India, Filippine e Sri-Lanka... ah e la messa era ovviamente in lingua inglese... o almeno a volte suonava inglese a volte piu' come un linguaggio indecifrabile visto il forte acccento asiatico e la "s" moscia del prete ;)

Per Santo Stefano abbiamo passato la giornata fuori Muscat con una visita al Wadi As Suwayh dove mi sono tuffata nelle acque (fredde) del fiume e abbiamo pranzato a barbeque.

Durante queste feste abbiamo portato i genitori di Simon a Nizwa, una citta' ai piedi delle montagne a 2 ore da Muscat dove abbiamo visitato la fortezza e il mercato (Souq) e da dove abbiamo proseguito per le grotte di Al Hotta.

Abbiamo approfittato della visita di Angela e John per andare a visitare per la prima volta La Grande Moschea di Muscat (o Moschea del Suntan Qaboos). Un esempio maestoso di architettura islamica. Per visitare la Moschea e' necessario coprirsi adeguatamente x rispettare la santita' del sito religioso islamico.

Per la fine dell'anno d'altro canto non abbiamo festeggiato gran che' se non con una semplice cena e poi a letto... non perche' non ce ne fosse l'opportunita' ma per l'orario di partenza dei genitori di Simon il primo Gennaio.

La sera del 1 Gennaio ci siamo rifatti con una sontuosa cena al Beach Restaurant all'elegantissimo The Chedi hotel di Muscat...

Insomma passare il Natale al sole non e' per niente male ... :)

Vi lascio con qualche foto: http://www.flickr.com/photos/liquidworld/sets/72157611995480911/