sabato 14 maggio 2011

mercoledì 23 febbraio 2011

L'importanza del paggio (e anche di un po' di buon senso)...


Oggi Dory (cosi’ l’ho battezzata la mia cara Jeep) e’ collassata. In una fitta improvvisa, ha iniziato a fare i capricci e non si accende piu’.

Mi ha un po’ rovinato i piani della la giornata (e ne avevo tanti), incluso il pranzo con AZ.

Poco male, mi trovavo davanti casa e il concessionario che ripara le Jeep e’ dietro l’angolo.

Il problema e’ che avevo una missione veramente importante (come al solito queste cose succedono sempre nei momenti piu’ critici): andare alla posta per spedire una lettera alla la Barclays. Non potevo rimandare perche’ la lettera era urgente, io parto Venerdi per il Dhofar, oggi e’ l’ultimo giorno della settimana lavorativa e l’ufficio postale chiude alle 2:00 del pomeriggio.

Quindi da brava cocciuta che sono ho insistito, girato la chiave, sfogato il piede sull’acceleratore, provato tutte le marce e mi sono compiaciuta anche tanto quando sono riuscita a farla ripartire. Hooray!

Sono andata subito alla Jeep, nella speranza che me la guardassero “on-the-spot”  (cosi' su due piedi - proprio come i meccanici in Italia) e con grande sorpresa devo dire che il tizio  in camicia (chiamiamolo Mustafa) seduto al banco con scritto sopra “fast servicing” si é effettivamente alzato subito ed é uscito per vedere di cosa stessi farneticando. Successo!

Si é seduto in macchina e ha girato la chiave (il motore si e' acceso subito: tipico!) poi ha detto "broblem: engine misfiring".  Ero sinceramente impressionata: solo dal "ruggito" mi sa dire il problema. Sembra una stupidaggine ma qui é veramente un sollievo trovare qualcuno che sembra ci capisca qualcosa del lavoro che fa!

Io: "whatever! Ma quanto é grave??" Tutto quello a cui pensavo era raggiungere il post office x spedire una lettera importante prima che chiudesse (dannate banche inglesi!).

Gli ho menzionato il livello dell'olio basso perche' l'avevo controllato qualche giorno fa ma non sono riuscita ad aggiungerlo perche' evidentemente il tappo del serbatoio e' stato chiuso da Hulk! 

Mustafa ha trovato il fatto molto divertente (non so se trovasse divertente il fatto che sapessi come controllare il livello dell'olio o che non fossi riuscita ad aprire il tappo) perche' ha sfoggiato un ghigno smoderato mentre ripeteva compiaciuto "checked the oil?"

Lo ricontrolla, bruciandosi anche la mano nell’impresa (aggiungendo che il motore e' troppo caldo). Mi mostro genuinamente preoccupata per la sua mano bruciata ma nonostante continui a gurdarsela furtivamente mi dice che non é niente e che non ci morirá. 

OK.

Gli dico che voglio lasciare la macchina per il servizio di revisione completo ma devo andare altrove prima.

Mi chiede dove con aria preoccupata ma quando gli dico Shatti (forse una 15 di KM da casa) dice OK, tira fuori una penna, mi chiede un pezzo di carta e scarabocchia due numeri: il suo e quello del pick up (in caso la macchina si fermi). Andiamo bene!

Avrei dovuto capire, lasciare la macchina li ed usare un taxi, ma stupidamente mi convinco che é OK, che magari il problema non é cosí serio come sembra, senno' Mustafa mi consiglierebbe di lasciare la macchina li subito. 

E poi sono gia' riuscita ad accenderla una volta e il motore e' ripartito davanti a lui senza problemi. Right?

Il cervello era ovviamente offuscato da troppe preoccupazioni (non sono piu' capace di pensare lucidamente, abituata come sono alla mia semplice vita!)

Cosí mi avvio verso Shatti, in “centro citta” (non esiste in realtá un vero centro di Muscat – diciamo che Shatti é una delle aree piú frequentate).

Inutile dire che il tragitto é stato un tormento:  a meta' strada la temperatura é cominciata a salire vertiginosamente, il motore ha iniziato a vibrare in modo smisurato ad ogni pausa semaforo, ho smadonnato ad ogni imbecille che si prendeva la precedenza facendomi perdere il ritmo e alla fine durante il solito “loop” disperato alla ricerca di un parcheggio nell'ora impossibile di Shatti (pranzo) ha anche iniziato ad emettere dei rumori impossibili.

Sembrava un cavallo imbizzarrito.

Povera Dory!

Ho parecheggiato nella speranza di non aver fuso il motore ben consapevole del fatto che probabilmente sarei dovuta rientrare in taxi. 

Ho anche contemplato la possibilita' di pagare uno dei tipi tipi a casaccio che di solito si aggirano come yene offrendo di lavarti la macchina, per guardarmela col motore acceso mentre io ero in posta. 

Ho desistito,  principalmente per via delle mie spiccate capacita' di visualizzazione che mi hanno permesso di immaginare la scena di me sotto il sole mentre cerco di spiegare esattamente in una lingua che non capiscono la semplice mansione per cui voglio ingaggiarli. 

Finalmente ho capito l'importanza del paggio cosi' tanto discusso in societa' (quella Italiana e capricciosa di Muscat per lo meno). 

Inutile dire che al ritorno dall’ufficio postale il motore non ne ha voluto sentire. L’ho dovuta abbandonare li la mia Dory.

Due Riyal di taxi e sono a casa. Quanto saró stupida?

Torneró stasera per vedere se riparte e poi si deciderá sul da farsi.