martedì 24 gennaio 2012

Le 5 professioni top per vivere in Oman

Una delle domande piú frequenti e probabilmente una delle prime domande che ci si sente rivolgere in qualitá di expats in Oman  (dopo il momento di silenzio, la faccia frastornata e la tipica domanda. Oma? Che? Dove?) é: “cosa fai in Oman?”.
Credo che sia una delle domande che odio di piú, principalmente perché quello che faccio qui ancora non l’ho capito nemmeno io.

Capisco tuttavia che la curiositá é legittima: a volte si tratta di curiositá genuina, altre volte é una specie di domanda-sondaggio per capire se effettivamente potrebbe essere un posto da valutare per lavoro e per vivere (in alcuni casi trattasi di curiositá-panico dovuta a una proposta di lavoro rivolta all’altra metá).

Se appartenete alla seconda categoria allora meglio chiarire le cose subito. Questo é un paese che attrae due estremi: da una parte i professionisti ultra specializzati con bagaglio di esperienza (vero o falsificato che sia) destinato as essere pagato a prezzo d’oro e inesorabilmente sprecato dal sistema (non) professionale locale. A questa categoria di solito appartiene l’expat (abbreviazione inglese per “expatriate” ovvero espatriato) occidentale che in generale gode ancora di numerosi privilegi e status quo reminiscenti di un’era vagamente coloniale ormai estinta in altre parti del mondo. Una dimensione che in realtá si assottiglia col tempo e che gli expat di piú vecchia data disperatamente si affannano a proteggere con denti e unghie; all’apice opposto si posizionano i cosí detti “labourers” ovvero la manodopera non specializzata. Il vero motore e forse anche un pó la “rovina” del paese: lavoratori che per pochi soldi fanno tutto quello che nessun altro vuole fare; costruire muri storti sotto il sole cocente, raccogliere la spazzatura che viene gettata dai lucidissimi fuori strada in corsa, esecuzione di lavori domestici in maniera approssimativa e sbadata, riparazioni di qualsiasi genere solitamente atte a rompere tutto il resto e anche lavori che non esistono in altre parti del mondo come il tea-boy (il ragazzo che fa il te in ufficio) o il cartello vivente, ovvero quello che sventola la bandierina al bordo della strada per indicare che ci sono lavori in corso pochi metri piú avanti e la cui vita ha ovviamente un prezzo di mercato inferiore alla segnaletica.

E nel mezzo? Il fenomeno dell’omanizzazione (vi invito a usare Google per capire cosa sia) e non dimentichiamo gli insegnanti (molto spesso mogli di individui appartenenti alla categoria eletta o singles che hanno abbracciato la professione inseguendo la chimera del “free ticket to the world”.

Tutto questo per dirvi che se aspirate a una vita relativamente agiata in Oman (che é fondamentalmente alla base del motivo per cui uno si installa in questa parte del mondo) é meglio che apparteniate ad una delle seguenti categorie:

  • schiavi del petrolio
  • quelli che da bambini giocavano a costruire ponti e strade con il lego (e che hanno realizzato il loro sogno)
  • consiglieri del diavolo
  • diplomatici
  • top-guns

Per il resto, in bocca al lupo.


domenica 22 gennaio 2012

Ricomincio da zero

Mi rendo conto di aver trascurato il blog Italiano e di aver anche un po’ perso di vista lo scopo iniziale per cui era nato, che era quello di tenere amici e parenti aggiornati sulle nostre avventure in Medio Oriente e anche un po’ quello di fornire informazioni su cosa implichi vivere in questa parte del mondo per curiosi e interessati. Rispondere alle domande frequenti...
A distanza di oltre tre anni ancora ricordo i dubbi che ci assillavano prima di fare il grande passo e decidere di mollare (quasi) tutto per trasferirci in Oman. Le domande a cui era cosi’ difficile dare risposte.
Ricordo molto bene le ricerche di blogs e altre informazioni per cercare di farmi un’idea di come sarebbe stata la vita qui. Informazioni difficili da individuare non solo in Italiano, ma anche in Inglese.
La realtá é che nessun blog o sito puó colmare il vuoto creato dalle domande e dai dubbi di chi sta per decidere di lasciare il percorso conosciuto per uno completamente ignoto ma le mie ricerche non furono inutili. Durante le mie ricerche trovai un blog in particolare che fu (e continua ad essere) fonte di informazioni divertentissime, frivole e politicamente scorrette che mi ha regalato tante risate, una cara amicizia e che oggi posso dire e' stato il focolaio del mio network Italiano a Muscat.
Grazie Ale.
Dopo oltre tre anni a Muscat di blogs che in qualche modo aprono una piccola finestra che spia sulla vita degli expats di Muscat ne ho scoperti e ne sono sorti di nuovi ma ancora oggi se mi rivolgo all’oracolo magico di Google blogs e chiedo “vita a Muscat” le risposte in Italiano sono ancora un pó confuse.
Cambiando la frase di ricerca con “vivere a Muscat” fortunatamente ricado sullo storico blog a cui mi affidai tre anni fa... per il resto mi sembra tutto un pó centrato sul turismo.
Insomma questo per dire che ancora oggi non mi sembra ci sia tantissmo materiale in italiano sulla vita da expat in Oman (o se c’é allora é nascosto bene nella rete: il mondo online e in particolare l’argomento dell’ottimizzazione dei siti é comunque nel mio mirino e quindi fa tutto parte dello stesso progetto).
Magari questa non e' esattamente la direzione giusta: dichiaro i lavori in corso.
Questo il mio nuovo focus: bloggare in modo un pó di piú consistente sulla mia esperienza da expat Italiana mentre esperimento con la tecnologia web.