domenica 15 agosto 2010

ah i giornali!

Ieri non riuscivo a dormire. Mi sono svegliata nel bel mezzo della notte e improvvisamente i pensieri hanno iniziato a frullare per un periodo che é sembrato un’eternitá non sono riuscita a bloccarli. In realtá non credo fossi completamente sveglia ma nel torpore ragionavo ragionamenti troppo roventi perché riuscissi veramente a riposare. Possibilmente l’ozio fisico degli ultimi tempi sta contriubuendo un pó al laborio mentale.

Cosa é successo? Beh, ecco ieri non avendo gran che da fare durante il giorno (e in questi giorni succede molto spesso... conto alla rovescia per la fine del Ramadan) ho aperto dopo qualche tempo i quotidiani Italiani online. Non lo faccio spesso e per questo conto di vivere una vita serena e un pó piú lunga senza preoccupazioni, nella mia bolla di sapone (almeno fino a quando esplode).

Infatti, dopo qualche minuto ho capito perché ogni volta lascio perdere e non ci ritorno per secoli:

1.    In prima linea la “politica” Italiana. Riassunto: non ci si capisce un cacchio. Di nuovo elezioni, governo tecnico? I governi continuano a salire e a cadere mentre i problemi rimangono. É un eterno gioco delle sedie in cui si prendono anche un pó tutti a torte in faccia, ognuno si fa i propri interessi mentre il paese si (s)governa da solo. Il bue dice cornuto all’asino e cosí via. Intanto all’estero siamo lo zimbello di tutti ed é difficile esser presi seriamente.

2.    Poi c’é la cronaca: sembra succedano tutte in Italia. Gli articoli con le storie piú orrende pieni di dettagli macrabi del tutto non necessari, stupri, omicidi, massacri. Forse vivo all’estero da troppo tempo ma questi dettagli mi impressionano (“It’s bad for the soul” qualcuno mi avrá sentito dire). Si, succedono cose abominevili in questo mondo ma anche cose straordinariamente eccezionali e buone; ma quest’ultime non vendono tanto quanto l’orrore. É come una droga: la mente entra in uno stato di assuefazione e il pubblico ha bisogno di una dose sempre piú generosa di orrori che i media servono su un piatto d’argento. I media Italiani sembrano sempre piú dettagliati. Mi ricordo che, anni fa, poco dopo aver lasciato l’Italia mi complimentavo per come i nostri notiziari fossero piú dettagliati e mi lamentavo della BBC, oggi mi raccrapiccia. Mi sa di voyerismo piú che di vero rispetto per la notizia. E a chi interessa il parere dei reporters?

3.    Poi c’é il solito articolo sulla crisi economica; come se gli Italiani abbiano bisogno che venga loro ricordato. La crisi economica in Italia é ormai cronica: c’é piú o meno dalla fine degli anni ’80.

Dopo 5 minuti c’ho la depressione. Poi mi viene da pensarci la notte. Da pazzi.

La sera ho anche acceso la TV per dare un’occhiata ai canali Italiani e per tenermi aggiornata sugli ultimi progressi nel mondo televisivo italiano (??). I telegiornali confermano quello che c’é sui giornali, (e durano anche un'eternita') il resto: quanta spazzatura!

Ma dove siamo finiti? Scherzi a parte, se domani dovessi di nuovo dover andare a votare ma a chi lo do ‘sto voto?

Son passati 14 anni dal fatidico giorno che disgustata dal sistema ma anche con un pó di speranza mi imbarcai su un volo verso un futuro tutto da costruire (all’estero). In realtá speravo che col tempo le cose sarebbero migliorate, mi immaginavo che dopo 10 anni sarei tronata trionfante col mio bagaglio d’esperienza in un paese finalmente maturato.

Non saprei dire se sia effettivamente peggiorato o se guardato da fuori sembri semplicemente peggio di quello che é, perche' cosi' traspare dai media melodrammatici.

Il fatto é che in realtá, guardato da fuori, da disadattata in esilio scelto, il mio paese lo apprezzo di piú; perché ho la fortuna di non dover esser bombardata dalle notizie deprimenti, di non dover esser trascinata nella melma della vita quotidiana. Quando penso all’Italia penso con affetto alla sua bellezza, alla sua fortunata posizione geografica, al clima, alla sua ricca storia, al suo patrimonio artistico, alla cultura, alla tradizione, al cibo, ai porci che rotolano felicemente nel fango (e che poi diventano prosciutti) e al  vino buono che scorre a fiumi. 

Ma aprendo i giornali uno non puó fare a meno di chiedersi: dove sono andate a finire tutte queste cose? Per cosa hanno lottato gli eroi del passato?

Che tristezza.

Che dire? Pondero e me ne vado a fare una passeggiata in spiaggia; tra qualche anno riapro i giornali; tanto ho giá capito che é come un’altra puntata di Beautiful. 
 

sabato 31 luglio 2010

Ramadan per un occidentale residente in un paese Arabo Musulmano

Siamo in periodo pre-Ramadan, panico.

Che significa? Che il famoso periodo di digiuno praticato dalla comunita’ religiosa musulmana inizierá tra una settimana (o giú di li). Il giorno esatto sará stabilito all’ultimo minuto in base all’avvistamento della luna da parte di una commissione di “esperti” (come d’altronde fanno qui press’a poco per tutte le feste comandate).

Cosa significa per noi occidentali che ci troviamo in questa parte del mondo?
  • Severamente vietato bere, mangiare, fumare, masticare chewing gum o far passare qualsiasi sostanza in bocca in pubblico o comunque in vista (anche all’interno della propria macchina) durante le ore diurne.  Il tutto mentre fuori ci sono tra i 40 e i 50c. (Ovviamente all'interno delle nostre mura facciamo come ci pare!)
  • Bloccata per tutto il periodo la vendita di alcolici: le enoteche chiudono! Ci attacchiamo disperatamente alla scorta fatta a casa. Accanimento sulle ultime bottiglie verso la fine del periodo di astinenza
  • Chiusi ristoranti e bar durante le ore diurne. Qualcosa a volte rimane aperta negli alberghi e sará debitamente nascosta (per esempio dietro pannelli di legno) e piena di occidentali in pausa caffé
  • Locali notturni e pub non possono ovviamente servire alchol e non possono suonare musica né di giorno, né di notte (tutto dev’essere sobrio durante questo periodo).
  • Le strade in genere sono semi deserte durante il giorno ma le poche macchine in giro sono pericolose: guidate da persone deliranti, in preda alla fame e mezzo addormentate un pó perché devono levarsi prima dell’alba per mangiare e bere quello che non possono durante le ore diurne, un po’ perché comunque qui non sanno guidare neanche quando sono lucidi. Bisogna guidare extra cauti!
  • Gli occidentali residenti passano di villa in villa da un party privato all’altro
  • Le donne (anche quelle occidental) devono vestirsi con ulteriore “decoro”: assolutamente no alle spalle o ginocchia scoperte o alle scollature rivelatrici. Le donne del posto devono vestirsi in Abaya (anche quelle che di solito si vestono con vestiti occidentali).
  • Negli uffici open-plan i lavoratori non possono bere o mangiare al proprio posto ma devono sgozzarsi nella cucina che verrá debitamente schermata e sará off-limit per i religiosi che osservano il digiuno
  • I negozi faranno orari strampalati da non capirci piú niente: in generale aprono piú tardi e rimangono aperti praticamente durante tutta la notte. Le persone che lavorano nei supermercati saranno anche loro mezzo addormentate.
  • Non appena scende il sole, dopo la preghiera la popolazione si riversa per le strade a visitare parenti e fare cene Iftar (festicciole in cui si celebra l’interruzione del digiuno del giorno) con conseguenze disastrose sul traffico.
  • La maggior parte degli occidentali, se possono, se ne vanno in vacanza altrove durante questo periodo. 

sabato 5 giugno 2010

Ciclone Phet

Ora ve lo posso dire: abbiamo trascorso l'ultimo paio di giorni barricati in casa in allerta ciclone. Pochi giorni fa una tempesta tropicale si e' formata in oceano aperto crescendo velocemente d'intensita' fino a divenire un forte ciclone tropicale (Phet). Destinato a virare verso il Pakistan prima di raggiungere l'Oman ci ha tenuto in sospeso per un po' di giorni prima di raggiungere la costa di Sur (dove c'e la famosa spiaggia delle tartarughe) per poi uscire di nuovo verso l'oceano e il continente sud asiatico. Il ciclone non ha raggiunto Muscat ma ha portato un sacco di pioggia e vento nella capitale. Ieri è stata la gironata peggiore: l'abbiamo passata in casa (a parte una rapida uscita per prendere un filo d'aria e ficcare il naso nel vicinato).

Ha piovuto tutto il giorno a volte con il vento a raffica. Nella nostra zona (o almeno intorno alla nostra casa) non e' stato tropo estremo. OK le strade si sono allagate per bene (che bello avere il fuoristrada!) ma in citta' c'erano dei veri e propri torrenti e fiumi in piena e il McDonald e un altro centro commerciale a Qurm erano sott'acqua (oggi sotto il fango).

Per noi in realta' si e' trattato poco piu' di un weekend insolito. Se non fosse per il fatto che le finestre fanno acqua da tutte le parti, che sotto le porte passano i fiumi e che il rischio di fiumi in piena e' reale, sarebbe stato anche abbastanza eccitantema passare la giornata col terrore che il pian terreno della casa diventi un lago di fango mentre cerchi di contenere l'acqua che entra a catinelle dalle finestre non coincide per niente con la mia idea di passatempo ideale...

Sinceramente da quando sono qui ho visto piogge peggiori o forse ormai mi sono abituata e ho imparato a preparare porte e finestre. CRedo che la salvezza sia stata comunque dovuta al fatto che il vento arrivava dalla parte riparata della casa quindi non ho dovuto far troppa danza delle finestre a raccoglier acqua. Un'amica ha passato l'intera giornata e mezza nottata a cambiare asciugamani, a spargere scodelle per casa, a staccare quadri, a muovere arredamento e ad inventarsi sistemi per l'irrigazione dell'acqua che entrava a forza da tutti i buchi possibili! So esattamente cosa vuol dire visto che ci sono passata la prima volta che ha piovuto dopo il nostro trasferimento qui! Adesso non appena si prevede pioggia spalmo silicone a non finire (va fatto ogni volta perche' tanto il calso e il sole poi brucia tutto), scoccio tutte le finestre e riempio buchi con spugne isolanti. Sembra funzionare, o almeno aiutare.

In ogni caso finalmente il ciclone Phet se n'e' andato a far danni altrove.

Noi stiamo bene e ne usciamo relativamente senza conseguenze, se non si conta il giorno di ferie a sorpresa dato oggi dal governo come si suol fare ogni volta che piove. Carino no?

mercoledì 14 aprile 2010

Trouble in Paradise

Non so se la mia luna di miele con questo posto e’ giunta al termine o se semplicemente ho bisogno di una vacanza ma questa settimana veramente la mia pazienza e’ stata testata ai limiti e obiettivamente mi sembra di averne persa parecchia.

Il caldone sopraggiunge, cosi’ come la data degli esami e la data per la consegna dei lavori di fine semestre; magari anche quello influisce ma sta di fatto che tutto mi irrita in questi ultimi giorni e non faccio che lamentarmi, quindi perche’ non coninuare anche sul blog?

Ieri ho passato una giornata a dir poco infuriante assediata dentro casa dai tecnici dell’aria condizionata. Il tutto e’ iniziato la settimana scorsa, quando il padrone di casa mi ha informato che i tecnici sarebbero venuti il martedi a fare la revisione di tutte le unita’ di aria condizionata che abbiamo in casa. Fin qui tutto bene. Con l’estate che arriva meglio evitare sorprese. Un suo messaggio SMS mi informa che sarebbero arrivati alle 9:30 di mattina. Perfetto. Avere un’idea di quando abbiano intenzione di presentarsi aiuta nel programma della giorata. Peccato che ho fatto i conti senza l’oste.

Non mi aspettavo certo che il campanello suonasse alle 9:30 in punto ma nemmeno che dovessi aspettare fino alle 2 del pomeriggio. Fatto sta che il padrone di casa affitta anche la casa a fianco e nel darmi l’orario si e’ dimenticato di precisare che i tizi si sarebbero presentati si alle 9:30 ma, a mia insaputa, alla casa del vicino! Ora che cazzarola me ne freghera’ a me che sono li alle 9:30? anzi a dire il vero averlo saputo prima avrei capito che non si sarebbero fatti vivi da me fino al pomeriggio. Purtroppo quando l’ho scoperto era gia’ troppo tardi. La maggior parte della mattinata era gia’ andata a quel paese e non mi e’ restato che aspettare che finissero col vicino e che venissero qui. Con 8 unita’ di aria condizionata da revisionare sparse per casa ce n’e’ voluto fino alle 6:30 di sera!!!!

Insomma da tutta la faccenda ho guadagnato un’intera giornata persa rinchiusa dentro casa (quando avrei potuto fare altre faccende la mattina!!!), una casa piena di polvere e una serie di graffi profondi sul braccio sinistro inflitti dal gatto quando ho cercato di muoverlo da una stanza all’altra e spaventato dalla presenza dei tecnici e’ sguizzato istericamente affondando gli artigli delle zampe posteriori nel mio braccio. No la giornata di ieri non mi ha per niente entusiasmata!

Oggi quindi sono rimasta a raccogliere i cocci di quello che non ho potuto fare ieri. Lavaggio macchina di mattina, appuntamento Beauty Centre il pomeriggio, stress per cercare di scambiare un costoso carica batterie difettoso comprato ad un supermercato locale qualche tempo fa. Cos’e’ andato storto? Il traffico! Non ho idea di chi sia in citta’ ma ogni volta che c’e qualche VIP e’ la fine: strade chiuse ed ingorghi a non finire. 
Un pezzo di strada che di solito mi richiede 10 minuti di macchina per tornare a casa credo che abbia rubato 45 minuti della mia preziosa esistenza. Non sarebbe poi un grande dilemma, ma il problema e’ che ultimamente ho veramente perso il senso dell’umore. Ne ho abbastanza di idioti che guidano a cacchio di cane senza evere una meta precisa, assistenti di negozi che ti guardano con aria smarrita alla prima richiesta che esce dai parametri delle loro aspettative (molto limitate), estetiste che ti staccano due strati di pelle per toglierti due peli e che ti mandano a passeggio per il resto del pomeriggio con le natiche incollate di ceretta, donne delle pulizie talmente lente e ritardatarie che alle 10 di notte stanno ancora li a sfregare mattonelle mentre le guardi con aria scocciata gia’ in pigiama e mascherina pronta ad esser abbassata sugli occhi.

Insomma fino ad ora non ho fatto che decantare le glorie della nostra “nuova” vita in questo paese da sogno. Permettetemi di tirare fuori tutta la frustrazione con cui bisogna pagare il debito. Quando ci penso, a conti fatti e’ sempre meglio questo che gli interminabili e scuri inverni inglesi. Ma dopo 7 mesi ininterrotti mi serve proprio una piccola vacanza. Per la mia salute mentale.

martedì 16 marzo 2010

La mappa dei sogni..

Ecco i paesi che ho visitato fin'ora...(di cui 3 sono quelli in cui ho vissuto).
Certo che ne mancano ancora un po!!!


visited 37 states (16.4%)
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lunedì 8 marzo 2010

Al Khaluf - traversata del deserto e dune bianchissime

Sono seduta posto passeggero di un comodo 4x4.

La bocca leggermente aperta, occhi sgranati dietro gli occhiali da sole che mi proteggono dall'abbaglio del sole; continuo a ripetere la stessa frase,  più e più volte: "wow, è incredibile. Wow .. wow .. wow ".

Sono esaltata come un bambino all'entrata del luna park.

Mi lancio fuori e comincio a saltare su e giu' per le dune bianche ...scottandomi anche un po' sotto il sole.

E 'il nostro terzo e ultimo giorno del lungo week-end trascorso attraversando il deserto all'avventura in stile Indiana Jones. Piu' o meno sapevo cosa aspettarmi alla fine della corsa avendo visto alcune foto online, ma vedere lo spettacolo delle dune di zucchero dal vivo è un'esperienza speciale.

Poi con tutte le deviazioni che abbiamo avuto in rotta non ero più sicura se

saremmo riusciti a raggiungere questo posto da sogno.

La nostra avventura e' cominciata come prestabilito con una notte all'Al Raha, uno dei Desert Camps nel Wahiba Sands. Lo scopo era di guadagnare tempo la mattina dopo ma come in tutte le avventure c'e' l'elemento  dell'imprevisto.

Ci avviamo sulle dune. Siamo in 5 auto; 3 giorni dopo ritorniamo con granelli di sabbia di ogni colore, forma e misua  accumulati in ogni angolo del corpo, delle macchine e dei vestiti.

La polvere copre corpo e capelli come polverina argentata spruzzata qua' e la' a caso in preparazione per una festa in maschera. Ne e' valsa comunque la pena. 

E 'difficile spiegare esattamente quanto siano divertenti questo tipo di uscite fuori porta. Le foto non sono mai abbastanza per trasmettere il vero senso di avventura e lo stupore nell'arrivare in nuovi angoli di paradiso per la prima volta.

Una traversata del deserto e' una traversata del deserto: sempre piena di sorprese. Insabbiarsi con la macchina e' all'ordine del giorno e fa parte del divertimento (anche se devo ammettere con un pizzico d'orgoglio d'esser stata l'unica a non insabbiarsi). Ho fatto fatica a reprimere il mio ghigno maligno quando S. ha preso il volante e 2 minuti dopo si e' incartato.  :-P

Tra gli eventi da menzionare durante l'attraversamento del deserto posso citare il salto acrobatico del Mitsubishi Pajero di un nostro amico che in cima alla duna si e' staccato dal suolo per abbattercisi di nuovo con violenza sconcertante facendo volare tutto il contenuto delle loro borse frigo (carne, uova, insalate Tortilla e vattelapesca)  e rovesciando gran parte del carburante di riserva all'interno della loro vettura costringendoli a proseguire il viaggio accompagnati da un pungente odore di benzina e pezzi di cibo spiaccicati al parabrezza. 

Seguendo la scena dalla nostra auto che seguiva in carovana, per un secondo ho trattenuto il respiro temendo che si stessero per accappottare. Una volta fermi, quando la mia amica e' uscita dall'auto, un po' scioccata (era la loro prima esperienza di vero "dune bashing"/desert-crossing) e con le gambe ancora un po' tremolanti le sue prime parole sono state le seguenti:

"Ho visto qualcosa di bianchiccio e morbido volare in aria. Mi ha sfiorato il viso e si e'spiaccicato sul parabrezza. Gli occhiali da sole sono volati dalla mia faccia e per un attimo mi sono chiesta se quella roba molle sul parabrezza fosse in realtà un pezzo del mio cervello ".

Tutto quello che posso dire è che visto dal comfort del  nostro 4x4 il salto e' stato piuttosto spettacolare.

Per fortuna in quel momento il loro cane era nella nostra auto.

Un altro evento che ha fatto quasi saltare il resto della gita è stato il Range Rover dei nostri amici che diventando un po' lunatico ha minacciato di lasciarli in panne nel bel mezzo del mare di sabbia. Visti i problemi abbiamo deciso di metter su le tende e passare la notte avvolti dalla quiete totale del deserto leggermente prima del punto precedentemente pianificato. Abbiamo pensato che l'auto avesse bisogno di un po' di riposo.

Il giorno seguente non è iniziato bene: la ventola del radiatore aveva smesso i funzionare, il motore continuava a surriscaldarsi e a perdere potenza. Siamo rimasti con il cuore in gola mentre tutti cercavano di capire la causa del problema e trovare la soluzione. 

Finalmente uno degli uomini con un lampo di genio trova la fonte del problema: la spazzolina attorno alla ventola si era sciolta con il calore del motore fondendosi con la ventola e bloccandola. 

Nonostante la ventola avesse cominciato di nuovo a funzionare il motore continuava a perder colpi. Revisionando il tragitto programmato una delle nostre macchine ha trainato il Range Rover fino alla pista beduina piu' vicina, nel caso in cui avessimo bisogno di un carro attrezzi per riportarla al mondo civilizzato. Abbiamo continuato lungo la pista verso la destinazione in programma.

Per qualche motivo, dopo 40 minuti di rimorchio l'auto lunatica ha deciso che era giunto il momento di rivelare il pesce d'aprile anticipato e ha iniziato a funzionare di nuovo come se nulla fosse accaduto .... S. ha una teoria esplicativa su tutta la faccenda ma non sto qui ad annoiarvi con della meccanica d'officina.

Anche se con estremo ritardo sul nostro programma di viaggio abbiamo proseguito verso la meta prestabilita. Avendo ormai perso l'opportunita' di attraversare un pezzo di costa con la bassa marea gia' passata, abbiamo scelto un percorso alternativo e abbiamo raggiunto la spiaggia dove avevamo programmato di passare la notte in tenda.

O meglio, quasi... 

Raggiunto un promontorio lungo la costa dove non sembrava esserci passaggio convinti che dovessimo aspettare la bassa marea per attraversarlo ci siamo fermati e abbiamo messo su campo (beh.. non prima di passare una buona mezz'ora a discutere su quale fosse il punto piu' idoneo della spiaggia per metter su tenda...). Ormai, dopo le mille fermate e le ore passate in macchina ne avevamo un po' tutti fin sopra i capelli.

Così ci siamo accampati lì sulla prima spiaggia. Mentre il paradiso era letteralmente dietro l'angolo.

La conferma e' arrivata la mattina seguente.

Non che il posto in cui ci siamo fermati avesse nulla di cui lamentarsi, ma 5 minuti piu' avanti si estendeva una spiaggia di sabbia bianca finissima ininterrotta per chilometri; incorniciata dal mare da un alto e da un deserto di infinite dune di un bianco accecante dall'altro.

Di mattinata, mentre gli altri si sono rincamminati verso Muscat noi e un paio di amici abbiamo deciso di intrattenerci un po' piu' a lungo ed esplorare la zona.

E' allora che abbiamo trovato la strada giusta per circumnavigare il promontorio e abbiamo scoperto le "dune di zucchero".


Dopo centinaia di scatti ci siamo avviati verso la strada del ritorno concludendo cosi' un altro weekend all'insegna del divertimento!

domenica 21 febbraio 2010

E questo e' il mio vino.....

In qualitá di residenti é possible ottenere una “licenza” o libretto per l’acquisto personale di Alchool. Eh si, non dobbiamo rinunciuare all’alcohol per vivere in paradiso. Ovviamente noi ce l’abbiamo.
Ogni mese disponiamo di un “budget” allocato in base al salario e scelta personale che ci permette di rifornire la nostra “cantina” (un angolo della sala da pranzo!)

Cosi’ recentemente S. ha fatto il solito viaggetto all’enoteca locale.

Di ritorno tra le varie bottiglie ne sfoggiava una di vino Italiano da lui descritto come piuttosto economico: “voglio provarlo” mi ha detto con entusiasmo (probabilmente pensando che si trattasse di un raro tesoro).

Ho buttato l’occhio sull’etichetta della bottiglia e sono scoppiata a ridere.





Ma che ve lo dico a fare? Non mandate il marito Inglese ad acquistare vino Italiano.

Praticamente é marsala. Lo uso per cucinare, andro' all'inferno?

lunedì 1 febbraio 2010

Sicurezza sul lavoro...

Pubblico la foto del giorno. Non ha bisogno di molte spiegazioni. E’ la scenetta che mi sono ritrovata davanti buttando lo sguardo su un cantiere per la costruzione di una villa in loco. Scene purtroppo non infrequenti.


Nel caso non fosse proprio chiaro dalla foto ecco i dettagli di quello che é ritratto:
  • Vedete un manovale fare delle acrobazie a circa 20 metri da terra allungandosi al di lá dell’impalcatura per proteggere una finestra in fase di verniciatura
  • Suddetto uomo non solo non indossa nessun tipo di scarpa con punta in ferro, é addirittura scalzo! Oggi invece l’ho visto sulla stessa impalcatura in ciabatte da mare (non scherzo)
  • Ogni piano dell’impalcatura consiste di una singola palanca sbilenca su cui gli operai si bilanciano come scimmie mentre le mani sono impegnate dagli arnesi
  • Gli operai salgono e scendono di livello arrampicandosi sullo scheletro di ferro
  • L’elmetto protettivo, se mai provvisto, é stato probabilmente adibito a cestino del pane tuttavia notare la cura e attenzione poste nell'abbinare il copricapo per la protezione dal sole con l'arancione della magliettina.
Non ho parole.

domenica 24 gennaio 2010

Il 2010

Questo mese e’ stato piuttosto calmo sul fronte del lavoro ma in compenso le attivitá mondane e altri impegni si sono moltiplicati.

Tra le ultime novitá si aggiungono i miei ultimi progetti di studio (si finalmente mi rimetto sui libri dopo parcchio ponderare). Avevo fatto domanda ad un corso di studi a distanza con la University of London alla fine della scorsa estate. Dopo aver impiegato uno sforzo incredibile per far recapitare tutta la documentazione ed aver aspettato mesi per la loro delibera per sapere se mi avrebbero riservato un posto mi hanno risposto con una deludente offerta condizionata all’acquisizione di una qualifica di matematica dal curriculum di istruzione britannico che avrebbe aggiunto un altro anno di ritardo prima dell’inizio del vero e proprio curriculum accademico. Leggermente scoraggiata ma pur sempre testarda ho fatto quindi ulteriori ricerche e ho finito per far domanda all’Universitá di Portsmouth che finalmente mi ha fatto un’offerta senza condizioni speciali e che, riconoscendo i miei studi precedenti mi da la possibilitá di completare la mia laurea in Computer e Sistemi Informatici nel giro di 2 anni.

Cosí dai primi di Febbraio mi ritroveró ingolfata tra libri, lezioni online, esami (al British Council locale) e spese universitarie proibitive... Purtroppo fare il corso al di fuori dell’Unione Europea ha i suoi svantaggi economici; d’altro canto peró avró la possibilitá di seguire le mie lezioni dal mio laptop nella tranquillitá del mio giardino o di studiare quei tomi pieni di equazioni e diavolerie informatiche accarezzata dalla leggera brezza marina... anche in pieno inverno.
Sto giá vendo problemi tecnici con la formalizzazione della mia iscrizione online quindi staremo a vedere..

Tra gli altri progetti c’é anche un corso di apnea la cui data purtroppo é in perfetta collisione con l’inizio del programma universitario (ma che cavolo ne sapevo io quando mi sono iscritta?), quindi iniziamo proprio bene. Dal 4 al 12 Febbraio saremo ad Abu Dhabi per il suddetto corso che ci vedrá ficcare la faccia sott’acqua e trattenere il respiro il piú a lungo possibile, nuotare il piú distante possibile alimentati da una sola boccata d’aria e raggiungere profonditá di 16 metri per la certificazione AIDA due stelle e 24 metri per i tre stelle sempre con una sola boccata d’aria. Ancora non ho capito come ci riusciró ma sono curiosa di vedere che tecniche mi insegneranno per superare il mio attuale “record” di trattenuta respiro di 45 secondi sul divano di casa e 40 secondi con la testa sommersa nelle fredde acque marine del periodo invernale (ridotti a miseri 15 secondi se mi agito senza grazia per toccare il fondo di appena 2 metri!). Certo che ne ho di strada da percorrere ma in compenso mi ritroveró con un paio di fighissime pinne infinite.

Un altro progetto del mese entrante invece, che tuttavia non é ancora confermato perché ci serve un altro pazzo partecipante, vedrá calarci nelle viscere di una montagna giú per un centinaio di metri previo adderstramento e test fisico a cui ci sottorporrá la compagnia organizzatrice del tutto...

Tra le altre cose questa settimana siamo anche stati ad un workshop di scrittura creativa (riusciró mai a cimentare il mio sogno da bambina e sfornare un libro?), ho iniziato a fare Hatha Yoga 3 volte a settimana (che mi rilassa molto) e ogni tanto quando ho tempo a casa mi diletto con nuove invenzioni culinarie.

Naturalmente essendo inverno gli appuntamenti sociali, feste e cene varie si moltiplicano.

Ah e stasera iniziamo lezioni di Salsa e danze latino americane.

Insomma tra hobby, sogni da rincorrere e nuove sfide, ci teniamo piuttosto impegnati e ogni tanto trovo anche un pó di tempo per lavorare.

sabato 9 gennaio 2010

36 ore a Dubai

Salta  in auto, guida verso nord – nord ovest per circa 4 ore – 4 ore e ½ e ti ritrovi in questo groviglio di grattacieli (tra cui si enumera il grattacielo piu’ alto del mondo aperto la settimana scorsa), edifici in costruzione, centri commerciali che richiedono un livello di fitness non indifferente per essere esplorati, acquari sproporzionatamente grandi tra cui uno contenente uno squalo balena (!!?!), piste da sci all’interno di centri commerciali; chi piu’ ne ha piu’ ne metta: insomma siamo arrivati a Dubai per il weekend.

Si Dubai é cosi’, la citta’ delle meraviglie dove tutto é possibile (o almeno lo era fino alla recente batosta economica che l’ha vista svendersi meta’ del capitale per risollevarsi dall’orlo della bancarotta...). Eppure nonostante le difficolta’ economiche (che a mio parere l’hanno resa piu’ attraente visto che si e’ svuotata un po’ e si gira meglio in citta’) Dubai e’ proprio divertente.

Non e’ la prima volta che ci andiamo; in realta’ e’ la meta preferita degli expats di Muscat che hanno bisogno di qualche diversivo e di fare un po’ di shopping. Quindi ci si va ogni quache mese a bruciare denari nei mille ristoranti chic e a spendere e spandere negli enormi centri commerciali. Questa volta pero’ é stata un po’ diversa perche’ invece di perderci solamente dietro i negozi abbiamo anche fatto un po’ i turisti.

Il Burj Khalifa (recentemente cosi’ rinominato anche se ancora tutti lo chiamano Burj Dubai, forse dopo l’acquisto di uno degli altri Emirati che hanno aperto le tasche per aiutare la cadente Dubai?), il grattacielo piu’ alto del mondo, ha aperto solo pochi giorni fa cosi’ quella e’ stata una delle nostre mete. Avremo fatto due o tre ore di coda divise in due giorni tra l’acquisto del biglietto e il tragitto per raggiungere gli ascensori che in meno di un minuto ti portano ad oltre 600m di altezza, ma ne e’ valsa la pena. La vista dalla “viewing platform” o dal “at the top” come definita ufficialmente in marketing, e’ spettacolare.

Si parte dal Dubai Mall (credo il centro commerciale piu’ grande di Dubai) adiacente alla torre.

Devo dire che Dubai Mall, con i suoi oltre 1000 negozi e uno spazio commerciale megalitico da avermi procurato un enorme mal di schiena per le ore che ho camminato, e’ uno dei miei preferiti. All’interno c’e anche un acquario sproporzionatamente grande dove si possono anche fare immersioni con gli suqali. Tutto normale, questa e’ Dubai! Cosi’ mentre si passeggia di negozio in negozio se uno si annoia di guardare le vetrine puo’ tirare su il naso e guardare pesci, corallo e subacquei all’interno di quest’enorme vasca di vetro (piu’ volte io e S. passandoci davanti abbiamo ipotetizzato sull’improbabile scena di onde giganti e squali sguazzanti nel caso in cui la vasca dovesse rompersi; uno dei tanti pensieri che sono sicura ha sfiorato la tensta di molti).

All’ora di pranzo e’ ora di fermarsi per riforcillarsi. Questa volta abbiamo scelto un baretto con i tavolini al fresco.. ah le temperature divine di Gennaio! Cosi’ mentre me ne sto beatamente seduta a mangiare una deliziosa quiche porri e formaggio si sente un boato enorme. Ecco qui... forse un attentato? Macché sono le fontane... enromi che hanno iniziato a sparare chissa’ quante tonnellate d’acqua verso il cielo! Spettacolare. Resto seduta a godermi lo spettacolo mentre tutti corrono a fare 10,000 foto (marito incluso!).

Di mattina abbiamo fatto un “salto” sul The Palm (quella serie di isole e penisole artificialmente create a forma di palma sul mare), la forma si vede solo dall’alto ma... ancora una volta é Dubai, bisogna sempre fare le cose diversamente.
Sulla “Palma” ci siamo diretti all’Atlantis, l’enorme hotel architettato a forma di uno dei castelli fantastici di Disney o una cosa cosí. Anche lí c’eravamo giá stati, ma solo al parco marino, con scivoli, piscine e divertimenti vari. Ancora non avevamo visto l’enorme acquario che ospita una marea di pesci e altre creature marine spettacolari e anche ... uno suqlo balena! Un po’ triste devo dire vedere un animale migratore cosi’ grande “in scatola” ma devo dire che la suddetta “scatola” é piuttosto enorme...da permettergli di girare in tondo ad una certa velocitá! Mi dicono che quando cresce lo liberano in mare... hmmm.. non oso immaginare lo stress nel nome del divertimento di migliaia di persone. Vabbeh.. inutile puntare il dito se poi ci vado. Era comunque spettacolare e se aiuta ad entusismare e creare maggiore conoscenza e rispetto del mondo marino da parte della gente ... chissá.

Insomma, questo e molto di piú é stato il nostro weekend a Dubai, una cittá perfetta se presa in piccole dosi. Un pó di distrazione, un barca di soldi che bruciano facilmente di ora in ora, glamour e paillettes, per ritornare ed essere contenti di vivere in questo santuario tranquillo che é la cittadella di Muscat.