Sono seduta posto passeggero di un comodo 4x4.
La bocca leggermente aperta, occhi sgranati dietro gli occhiali da sole che mi proteggono dall'abbaglio del sole; continuo a ripetere la stessa frase, più e più volte: "wow, è incredibile. Wow .. wow .. wow ".
Sono esaltata come un bambino all'entrata del luna park.
Mi lancio fuori e comincio a saltare su e giu' per le dune bianche ...scottandomi anche un po' sotto il sole.
E 'il nostro terzo e ultimo giorno del lungo week-end trascorso attraversando il deserto all'avventura in stile Indiana Jones. Piu' o meno sapevo cosa aspettarmi alla fine della corsa avendo visto alcune foto online, ma vedere lo spettacolo delle dune di zucchero dal vivo è un'esperienza speciale.
Poi con tutte le deviazioni che abbiamo avuto in rotta non ero più sicura se
saremmo riusciti a raggiungere questo posto da sogno.
La nostra avventura e' cominciata come prestabilito con una notte all'Al Raha, uno dei Desert Camps nel Wahiba Sands. Lo scopo era di guadagnare tempo la mattina dopo ma come in tutte le avventure c'e' l'elemento dell'imprevisto.
Ci avviamo sulle dune. Siamo in 5 auto; 3 giorni dopo ritorniamo con granelli di sabbia di ogni colore, forma e misua accumulati in ogni angolo del corpo, delle macchine e dei vestiti.
La polvere copre corpo e capelli come polverina argentata spruzzata qua' e la' a caso in preparazione per una festa in maschera. Ne e' valsa comunque la pena.
E 'difficile spiegare esattamente quanto siano divertenti questo tipo di uscite fuori porta. Le foto non sono mai abbastanza per trasmettere il vero senso di avventura e lo stupore nell'arrivare in nuovi angoli di paradiso per la prima volta.
Una traversata del deserto e' una traversata del deserto: sempre piena di sorprese. Insabbiarsi con la macchina e' all'ordine del giorno e fa parte del divertimento (anche se devo ammettere con un pizzico d'orgoglio d'esser stata l'unica a non insabbiarsi). Ho fatto fatica a reprimere il mio ghigno maligno quando S. ha preso il volante e 2 minuti dopo si e' incartato. :-P
Tra gli eventi da menzionare durante l'attraversamento del deserto posso citare il salto acrobatico del Mitsubishi Pajero di un nostro amico che in cima alla duna si e' staccato dal suolo per abbattercisi di nuovo con violenza sconcertante facendo volare tutto il contenuto delle loro borse frigo (carne, uova, insalate Tortilla e vattelapesca) e rovesciando gran parte del carburante di riserva all'interno della loro vettura costringendoli a proseguire il viaggio accompagnati da un pungente odore di benzina e pezzi di cibo spiaccicati al parabrezza.
Seguendo la scena dalla nostra auto che seguiva in carovana, per un secondo ho trattenuto il respiro temendo che si stessero per accappottare. Una volta fermi, quando la mia amica e' uscita dall'auto, un po' scioccata (era la loro prima esperienza di vero "dune bashing"/desert-crossing) e con le gambe ancora un po' tremolanti le sue prime parole sono state le seguenti:
"Ho visto qualcosa di bianchiccio e morbido volare in aria. Mi ha sfiorato il viso e si e'spiaccicato sul parabrezza. Gli occhiali da sole sono volati dalla mia faccia e per un attimo mi sono chiesta se quella roba molle sul parabrezza fosse in realtà un pezzo del mio cervello ".
Tutto quello che posso dire è che visto dal comfort del nostro 4x4 il salto e' stato piuttosto spettacolare.
Per fortuna in quel momento il loro cane era nella nostra auto.
Un altro evento che ha fatto quasi saltare il resto della gita è stato il Range Rover dei nostri amici che diventando un po' lunatico ha minacciato di lasciarli in panne nel bel mezzo del mare di sabbia. Visti i problemi abbiamo deciso di metter su le tende e passare la notte avvolti dalla quiete totale del deserto leggermente prima del punto precedentemente pianificato. Abbiamo pensato che l'auto avesse bisogno di un po' di riposo.
Il giorno seguente non è iniziato bene: la ventola del radiatore aveva smesso i funzionare, il motore continuava a surriscaldarsi e a perdere potenza. Siamo rimasti con il cuore in gola mentre tutti cercavano di capire la causa del problema e trovare la soluzione.
Finalmente uno degli uomini con un lampo di genio trova la fonte del problema: la spazzolina attorno alla ventola si era sciolta con il calore del motore fondendosi con la ventola e bloccandola.
Nonostante la ventola avesse cominciato di nuovo a funzionare il motore continuava a perder colpi. Revisionando il tragitto programmato una delle nostre macchine ha trainato il Range Rover fino alla pista beduina piu' vicina, nel caso in cui avessimo bisogno di un carro attrezzi per riportarla al mondo civilizzato. Abbiamo continuato lungo la pista verso la destinazione in programma.
Per qualche motivo, dopo 40 minuti di rimorchio l'auto lunatica ha deciso che era giunto il momento di rivelare il pesce d'aprile anticipato e ha iniziato a funzionare di nuovo come se nulla fosse accaduto .... S. ha una teoria esplicativa su tutta la faccenda ma non sto qui ad annoiarvi con della meccanica d'officina.
Anche se con estremo ritardo sul nostro programma di viaggio abbiamo proseguito verso la meta prestabilita. Avendo ormai perso l'opportunita' di attraversare un pezzo di costa con la bassa marea gia' passata, abbiamo scelto un percorso alternativo e abbiamo raggiunto la spiaggia dove avevamo programmato di passare la notte in tenda.
O meglio, quasi...
Raggiunto un promontorio lungo la costa dove non sembrava esserci passaggio convinti che dovessimo aspettare la bassa marea per attraversarlo ci siamo fermati e abbiamo messo su campo (beh.. non prima di passare una buona mezz'ora a discutere su quale fosse il punto piu' idoneo della spiaggia per metter su tenda...). Ormai, dopo le mille fermate e le ore passate in macchina ne avevamo un po' tutti fin sopra i capelli.
Così ci siamo accampati lì sulla prima spiaggia. Mentre il paradiso era letteralmente dietro l'angolo.
La conferma e' arrivata la mattina seguente.
Non che il posto in cui ci siamo fermati avesse nulla di cui lamentarsi, ma 5 minuti piu' avanti si estendeva una spiaggia di sabbia bianca finissima ininterrotta per chilometri; incorniciata dal mare da un alto e da un deserto di infinite dune di un bianco accecante dall'altro.
Di mattinata, mentre gli altri si sono rincamminati verso Muscat noi e un paio di amici abbiamo deciso di intrattenerci un po' piu' a lungo ed esplorare la zona.
E' allora che abbiamo trovato la strada giusta per circumnavigare il promontorio e abbiamo scoperto le "dune di zucchero".
Dopo centinaia di scatti ci siamo avviati verso la strada del ritorno concludendo cosi' un altro weekend all'insegna del divertimento!
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