Riprendendo il discorso delle realtá diverse...
Oggi alla SPA conversando con l’estetista Tailandese.
- Io: torni in Tailandia il prossimo anno? Per sempre?
- Lei: non lo so. Chi lo sa. Ho un figlio li.
- Io: oh, un figlio. Quanti anni ha?
- Lei: 10 anni. Non parla.
- Io: non parla?
- Lei: no sta iniziando adesso.
Non mi sa spiegare esattamente con il suo inglese quale sia esattamente il problema. Cerco di immaginare la realtá di questo bambino ma non riesco.
- Io: dev’essere difficile vivere qui con un figlio li.
- Lei: ho anche una figlia di 13 anni. Quando é finita con mio marito sono duvuta venire qui per guadagnare di piú. Li si guadagnano solo 50 Riali. Non bastano.
- Io: 50 Riali al mese? (é l’equivalente di circa 100 Euro)
- Lei: si.
Chissa che pensavo, al giorno?
Parla di circa 200 Riali al mese. Capisco che é quello che piú o meno guadagna qui, cosí una parte la puó spedire a casa alla famiglia, una parte la usa per ripagare il costoso visto che ha pagato allo sponsor per il privilegio di un impiego qui e una minuscola parte per vivere qui. É qui da 3 anni. Non é la prima persona del continente sud asiatico con cui scambio questo tipo di conversazione e non é la sola in questo tipo di situazione.
Ieri, parlando con un’altra persona esce fuori questa storia che preferisco mantenere anonima.
Ero con un’amica quando scopre un paio di chiamate perse. Mi confida che era la ragazza delle pulizie (X). Si sorprende perché non é il suo normale giorno di lavoro. Immaginando che sia successo qualcosa la mia amica (Y) ritorna la chiamata davanti a me chiedendosi che cosa possa esser successo.
- X: pronto Signora.
- Y: Ciao come va? Ho visto solo ora la tua chiamata.
- X: Signora (col tempo ci si abituata a sentirsi chiamare cosí da chicchessia che s’improvvisi personale di servizio); Ho un problema.
- Y: Si, ti ascolto.
- X: Mio padre é morto nel mio paese.
- Y: Oh mi dispiace....
- X: Non andró nel mio paese ma ho un problema. (Pausa). Ho bisogno di soldi..
- Y: ... silenzio (questa ancora non le era capitata)
- X: ho bisogno di un prestito
- Y: di che cifra stiamo parlando?
- X: (esita un pó) 150 Riali. Se me li puó anticipare. Io continueró a lavorare...
- Y: (Esita) OK. Ci devo pensare. Ti richiamo piú tardi.
“Questa é proprio difficile” mi dice. “La conosco da appena un mese, arrivata in sostituzione della tizia precedente che é tornata nel suo paese”.
Vuole crederle ma ci sono una marea di persone qui in situazioni difficili, a volte con l’acqua alla gola, strozzinate da presunti datori di lavoro che hanno procurato loro un visto piú o meno illegale a costi per loro proibitivi e sottraendo loro il passaporto affinché non spariscano senza pagare.
Piú tardi le manda un messaggio dicendo che ne parleranno insieme il giorno dopo, quando sará a casa.
Oggi le ha anticipato il pagamento di questo mese ma si é fermata li. Ha fatto un paio di domande sul decesso e a cosa servissero i soldi visto che non puó partire per i funerali (solito problema con i visti e passaporto sottratto fino al ripagamento dei “debiti”).
Si confida con me e mi dice: “Queste sono situazioni difficili. La coscienza morde ma le truffe piú grandi purtroppo si fondano sul buon cuore delle persone”. Dopo di che aggiunge: “Poi quando ci penso mi rendo conto che stiamo giá prendendo un numero di rischi solamente nel darle un lavoro”.
Ancora realtá diverse...
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