Ieri non riuscivo a dormire. Mi sono svegliata nel bel mezzo della notte e improvvisamente i pensieri hanno iniziato a frullare per un periodo che é sembrato un’eternitá non sono riuscita a bloccarli. In realtá non credo fossi completamente sveglia ma nel torpore ragionavo ragionamenti troppo roventi perché riuscissi veramente a riposare. Possibilmente l’ozio fisico degli ultimi tempi sta contriubuendo un pó al laborio mentale.
Cosa é successo? Beh, ecco ieri non avendo gran che da fare durante il giorno (e in questi giorni succede molto spesso... conto alla rovescia per la fine del Ramadan) ho aperto dopo qualche tempo i quotidiani Italiani online. Non lo faccio spesso e per questo conto di vivere una vita serena e un pó piú lunga senza preoccupazioni, nella mia bolla di sapone (almeno fino a quando esplode).
Infatti, dopo qualche minuto ho capito perché ogni volta lascio perdere e non ci ritorno per secoli:
1. In prima linea la “politica” Italiana. Riassunto: non ci si capisce un cacchio. Di nuovo elezioni, governo tecnico? I governi continuano a salire e a cadere mentre i problemi rimangono. É un eterno gioco delle sedie in cui si prendono anche un pó tutti a torte in faccia, ognuno si fa i propri interessi mentre il paese si (s)governa da solo. Il bue dice cornuto all’asino e cosí via. Intanto all’estero siamo lo zimbello di tutti ed é difficile esser presi seriamente.
Cosa é successo? Beh, ecco ieri non avendo gran che da fare durante il giorno (e in questi giorni succede molto spesso... conto alla rovescia per la fine del Ramadan) ho aperto dopo qualche tempo i quotidiani Italiani online. Non lo faccio spesso e per questo conto di vivere una vita serena e un pó piú lunga senza preoccupazioni, nella mia bolla di sapone (almeno fino a quando esplode).
Infatti, dopo qualche minuto ho capito perché ogni volta lascio perdere e non ci ritorno per secoli:
1. In prima linea la “politica” Italiana. Riassunto: non ci si capisce un cacchio. Di nuovo elezioni, governo tecnico? I governi continuano a salire e a cadere mentre i problemi rimangono. É un eterno gioco delle sedie in cui si prendono anche un pó tutti a torte in faccia, ognuno si fa i propri interessi mentre il paese si (s)governa da solo. Il bue dice cornuto all’asino e cosí via. Intanto all’estero siamo lo zimbello di tutti ed é difficile esser presi seriamente.
2. Poi c’é la cronaca: sembra succedano tutte in Italia. Gli articoli con le storie piú orrende pieni di dettagli macrabi del tutto non necessari, stupri, omicidi, massacri. Forse vivo all’estero da troppo tempo ma questi dettagli mi impressionano (“It’s bad for the soul” qualcuno mi avrá sentito dire). Si, succedono cose abominevili in questo mondo ma anche cose straordinariamente eccezionali e buone; ma quest’ultime non vendono tanto quanto l’orrore. É come una droga: la mente entra in uno stato di assuefazione e il pubblico ha bisogno di una dose sempre piú generosa di orrori che i media servono su un piatto d’argento. I media Italiani sembrano sempre piú dettagliati. Mi ricordo che, anni fa, poco dopo aver lasciato l’Italia mi complimentavo per come i nostri notiziari fossero piú dettagliati e mi lamentavo della BBC, oggi mi raccrapiccia. Mi sa di voyerismo piú che di vero rispetto per la notizia. E a chi interessa il parere dei reporters?
3. Poi c’é il solito articolo sulla crisi economica; come se gli Italiani abbiano bisogno che venga loro ricordato. La crisi economica in Italia é ormai cronica: c’é piú o meno dalla fine degli anni ’80.
Dopo 5 minuti c’ho la depressione. Poi mi viene da pensarci la notte. Da pazzi.
La sera ho anche acceso la TV per dare un’occhiata ai canali Italiani e per tenermi aggiornata sugli ultimi progressi nel mondo televisivo italiano (??). I telegiornali confermano quello che c’é sui giornali, (e durano anche un'eternita') il resto: quanta spazzatura!
Ma dove siamo finiti? Scherzi a parte, se domani dovessi di nuovo dover andare a votare ma a chi lo do ‘sto voto?
Son passati 14 anni dal fatidico giorno che disgustata dal sistema ma anche con un pó di speranza mi imbarcai su un volo verso un futuro tutto da costruire (all’estero). In realtá speravo che col tempo le cose sarebbero migliorate, mi immaginavo che dopo 10 anni sarei tronata trionfante col mio bagaglio d’esperienza in un paese finalmente maturato.
Non saprei dire se sia effettivamente peggiorato o se guardato da fuori sembri semplicemente peggio di quello che é, perche' cosi' traspare dai media melodrammatici.
Il fatto é che in realtá, guardato da fuori, da disadattata in esilio scelto, il mio paese lo apprezzo di piú; perché ho la fortuna di non dover esser bombardata dalle notizie deprimenti, di non dover esser trascinata nella melma della vita quotidiana. Quando penso all’Italia penso con affetto alla sua bellezza, alla sua fortunata posizione geografica, al clima, alla sua ricca storia, al suo patrimonio artistico, alla cultura, alla tradizione, al cibo, ai porci che rotolano felicemente nel fango (e che poi diventano prosciutti) e al vino buono che scorre a fiumi.
Ma aprendo i giornali uno non puó fare a meno di chiedersi: dove sono andate a finire tutte queste cose? Per cosa hanno lottato gli eroi del passato?
Che tristezza.
Che dire? Pondero e me ne vado a fare una passeggiata in spiaggia; tra qualche anno riapro i giornali; tanto ho giá capito che é come un’altra puntata di Beautiful.