domenica 11 novembre 2012

Turismo Irresponsabile

Spiaggia di Paje - Zanzibar

Mi ciondolo su un'amaca all'ombra, avvolta dal rumore ritmico delle onde che si infrangono sulla spiaggia a pochi metri da me. 


Sono in un piccolo angolo di paradiso. Un'isola incastonata nell'oceano indiano.


I miei sensi sono stimolati da colori drammatici, temperature piacevoli e suoni rilassanti.

Il mare cristallino, il cielo blu intenso, la brezza leggera profumata di mare, la sabbia soffice, setosa e bianca come la neve.  Tra un'onda e un'altra si distingue il canto di uccelli a me poco familiari e il ronzare di insetti esotici nascosti abilmente nella vegetazione.

Eppure nonostante questo ambiente paradisiaco e rilassante sono irritata. Il motivo della mia irritazione è di natura fortemente umana. 

Il mare a Paje - Zanzibar
Sono a Zanzibar. Il motivo della mia visita, sebbene di piacere, non e' prettamente egoistico. Sono venuta a passare qualche giorno sull'isola delle spezie per approfittare della vicinanza e compagnia di mio fratello che ha scelto di vacanzaggiare qui con la ragazza. 

Sono in un lodge discreto e di piccola taglia che settimanalmente si riempie di turisti Italiani. Quelli che nello spostarsi nel mondo raramente si allontanano dal conforto del familiare. Su quest'isola tutti sembrano parlare Italiano. Pur a migliaia di chilometri da casa gli Italiani qui riescono a cavarsela senza dover sudare una parola in una lingua diversa dalla propria. Questo modo di vacanzeggiare e' molto diverso dal mio solito. Ci muoviamo in gruppi rumorosi, anche nel mezzo di una foresta alla ricerca di animali selvatici.

Sembra che l'idea di paradiso sia ammucchiarsi su una lingua di sabbia bianca, circondata di mare corallino e tante, tante altre persone che fanno esattamente la stessa cosa, tutte sulla stessa lingua di sabbia. Con un sospiro soffermo lo sguardo sull’orizzonte e vedo dozzine di isole deserte, coperte di vegetazione lussureggiante e  senza  un’altra anima in giro.

Sono circondata di turisti per caso. Quelli che quando vanno a fare snorkeling si siedono sul corallo di fuoco e tornano al resort lamentosi di una natura ingrata mentre sfoggiano un sedere a strisce. Quelli che quando vedono una stella marina bellissima e colorata la tirano fuori dall’acqua e la maneggiano in modi impensabili come fosse un giocattolo di gomma; solo per farsi foto plastiche da mettere su Facebook. “Guarda che stella marina incredibile!”.

Peccato che sia un animale.

Chiamatemi snob da vacanza, ma a me quando vedo queste scene viene un gran nodo alla gola.

Non critico il modo di vacanzare. Non tutti hanno la capacitá, i mezzi e la voglia di essere avventurosi. Non tutti hanno il desiderio di scoprire veramente il mondo per quello che é. Non importa. Ognuno sceglie il proprio modo di spendere soldi tanto duramente guadagnati.

Ma mi vengono lacrime agli occhi quando vedo disrispetto per le creature del mondo e ignoranza, tanta ignoranza.

Grazie al cielo non tutti i turisti sono cosí disinformati. Ma una lacrimuccia m’é scesa quando, una volta partito il charter che ha riportato i turisti al loro mondo ovattato, passando vicino ad una delle stanze vuote ho visto sul patio due belle stelle marine morte, pateticamente esposte al sole.
Stelle Marine morte; turismo assassino.


Abbandonate cosí, per il semplice piacere di un ignorante vacanziero che per qualche ragione a me oscura non ha pensato gran che nel raccogliere e far morire queste belle creature del mare.






Per favore, quando andate in vacanza pensate.

  • Non raccogliete conchiglie dalla spiaggia: contribuiscono all’eco sistema costiero. State portando via potenziali case di paguri.


Sarete tentati di pensare che un pugno di sabbia raccolto, o un paio di conchiglie non fanno cosi’ tanta differenza, ma prima e dopo di voi centnaia e migliaia di persone visitano gli stessi posti.

  • Quando fate snorkeling non toccate niente con mani, corpo, pinne: il corallo non e’ una pietra ma intere colonie di microscopici animali. Le barriere coralline richiedono centinaia di anni per generarsi e il continuo assalto di turisti, barche, inquinamento, tempeste stanno velocemente distruggendo questo incredibile patrimonio naturale. Quando fate snorkeling muovetevi gentilmente. Osservate le creature che abitano questo ecosistema incredibile; scoprirete un mondo veramente affascinante. Non toccate nulla, tenete una distanza rispettosa e nessuna creatura vi attaccherá.
  • Quando andate in gita alla scoperta della natura certate di rimanere in silenzio e fatevi avvolgere dai suoi suoni e richiami inusuali. Non spingete le guide a promettervi l’impossibile: il mondo animale selvatico e’ imprevedibile; nessuna guida puó promettervi delfini, uccelli o qual’altra creatura agreste. E se lo fa ricordate che probabilmente ne state facendo pagare il prezzo alla natura (o anche alle popolazioni locali).
  • Quando vi offrono aragoste e frutti di mare esotici chiedetevi se la continua rischiesta di un singolo frutto del mare non stia mettendo pressione sulla fauna locale.
  • Siate consapevoli che il solo fatto di visitare un posto, nonostante tutti gli sforzi, avrá comunque un impatto: rispettate e siate grati dell’opportunitá di cui state usufruendo e certate di minimizzare il vostro impatto al massimo; quando visitate un posto concentratevi il piú possibile a non lasciare alcuna traccia del vostro passaggio.

  • Non comprate i servizi di agenzie turistiche e guide che non mostrano alcun rispetto della natura. Anche se significa rinunciare ad un’esperienza.


Per l’amore di questo pianeta, siate turisti responsabili!





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