Vi racconto una storia.
Pandora (senza alcun riferimento alla famosa mitologia Greca.. mi piace il nome e basta) era una tizia curiosa e amante della liberta'. Cosi' ossessionata dalla la liberta' che spesso si chiedeva se non ne fosse schiava.
Pandora aveva una vita perfetta, gli amici elfi stretti con cui confidarsi, una famiglia su cui contare, un compagno di vita con cui ridere e piangere, un castello incantato in cui conduceva la sua vita perfetta...
Tutti amavano Pandora, il suo sorriso sembrava indelebile, la gioia di vivere sprigionava raggi di sole.
Un giorno Pandora, un po' stanca del grande castello decide di inoltrarsi nel bosco alla ricerca di un diversivo. Aveva gia' esplorato il bosco altre volte ma questa volta era un po' diverso: era da sola e voleva esplorare percorsi che in passato aveva iniziato ma non aveva avuto l'opportunita' di percorrere fino in fondo. Era sempre stato il suo cruccio: cosa ci sara' oltre i confini che non aveva osato oltrepassare?
Il sole era alto e il giorno era propizio. La luce cadeva perfetta sul tracciato, il bosco sembrava quasi chiamarla, come avesse steso un tappeto d'invito. "Dev'essere un segno propizio" si disse tra se, "questo e' il momento giusto di esplorare il bosco". Pandora aveva sempre creduto nei segni. L'avevano sempre guidata nella direzione giusta nella vita.
Un fremito accompagnava ogni passo, la curiosita' la riempiva di energia e il senso di liberta' la faceva sentire viva. Con gli occhi sgranati verso una meta sconosciuta, il passo inizialmente titubante di Pandora si faceva sempre piu' sicuro. Piena di anticipazione perse il senso del tempo e dello spazio e si lascio' trasportare dal silenzio del bosco piena di fiducia.
Era quasi alla fine del percorso quando un figuro sconosciuto si presento' sul sentiero. All'inizio Pandora presa alla sprovvista si irrigidi'. In un istante penso' di girarsi e iniziare a correre, ma il richiamo del bosco l'aveva gia' stregata e non voleva abbandonare proprio ora.
Con il cuore in subbuglio si avvicino' lentamente alla creatura. Era difficile discernerne le caratteristiche, improvvisamente c'era una luce strana nel bosco. Era un centauro: mezzo uomo, mezzo equino.
Pandora era sospettosa, aveva un manto perfetto e un un sorriso disarmante. Aveva l'aria troppo sicura di se. Quasi arrogante. Pandora non aveva mai amato l'arroganza ma sapeva che a volte bisogna andare oltre l'impressione iniziale. Non disse niente e il centauro parlo'.
"Benvenuta Pandora, ti stavo aspettando".
Pandora fu presa alla sprovvista.
(la storia continua)...
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