domenica 30 dicembre 2012

Resoconto sul 2012 e Feste Felici a tutti!


Mi rendo conto di non esser stata molto attiva con i miei aggiornamenti negli ultimi mesi. Il fatto é che negli ultimi tempi sono stata travolta da cambiamenti che solo ora sto iniziando ad elaborare e a digerire.

Cosí mentre il 2012 volge a un termine mi ritrovo a fare un piccolo resoconto degli ultimi 12 mesi.

Quest’anno é stato un anno molto interessante con molti viaggi e avventure, ma il 2012 é stato anche il preludio a grandi cambiamenti per il futuro.

Ecco un piccolo elenco cronologico degli eventi piú memorabili del 2012:

  • Inizio d’anno in gran stile a Singapore
  • Lezioni di surf a Cherating (Malesia)
  • La visita di parenti con i nostri adorabili nipotini a Febbraio
  • Imparare a fare Kite-surfing (e migliorare durante tutto l’arco dell’anno!)
  • Sciare in Svezia
  • Attraversare paesaggi glaciali con slitte trainate da cani nel Circolo Polare Artico
  • Restare ammaliati dall'aurora boreale
  • Dormire nell’Art Suite (che ora si è sciolta e non esiste più) nel famoso hotel di Ghiaccio a Jukkasgarvi (Svezia)
  • La fine dei miei studi e la mia cerimonia di laurea a Portsmouth durante l’estate
  • Giorni felici con la famiglia in Hampshire
  • Assistere all’incredibile miracolo di sopravvivenza e morte durante la traversata degli gnu sul fiume Mara in Kenya
  • Lavorare come Expedition Leader e contribuire alla protezione dell'ambiente marino con Biosphere Expeditions-alle Maldive
  • Sorprendere i miei genitori con una visita a sorpresa in Italia e trascorrere alcuni giorni incantevoli sulle montagne romane
  • Annegare nella birra e indossare lo scomodissimo dirndl ospiti di vecchi amici in occasione dell'Oktoberfest a Monaco di Baviera
  • Passare alcuni giorni rilassantissimi con il mio fratellino e Silvia sull'isola di Ungujua (meglio conosciuta come Zanzibar)
  • Conquistare Wadi Tiwi (9 ore di trekking, arrampicate e nuotate), Wadi Ta'ab, lo Snake Canyon e fare una discesa in corda di 60m lungo la parete superiore del canyon di Jebel Shams
  • Vendere la nostra amata barca e salurare i nostri cari amici G & C con i quali abbiamo condiviso una marea di avventure nel corso degli ultimi 4 anni
  • Ridere con gli amici fino a piegarsi in due durante feste, campeggi e barbecue vari
  • Scoprire nuovi siti a Muscat

Ecco alcune foto (solo quelle in cui le persone non si riconoscono sono pubbliche. Per vedere il resto dovete essere amici sui miei contatti di Flickr.com)

Nel 2012 abbiamo anche iniziato la ruota del cambiamento. Il viaggio a Singapore e in Malesia era in realtà un viaggio di ispezione per esplorare nuovi luoghi per un eventuale futuro trasloco. Dopo i paesaggi brulli dell'Oman siamo attratti da foreste e giungle ma anche da altre culture estremamente estranee alla nostra ed esotiche.

É dall’inizio dell’anno che ci chiediamo se non sia arrivato il momento di cambiare aria.

Siamo in Oman da oltre quattro anni e nonstante le molteplici e indimenticabili avventure, i magnifici posti che abbiamo scoperto e le fantastiche amicizie che abbiamo stretto durante questi bellissimi anni, per mesi siamo rimasti indecisi tra il richiamo di nuove avventure alla scoperta del mondo e il comfort della vita qui a Muscat che ormai é diventata cosí familiare.

Alla fine, dopo molte incertezze la vita ci ha mandato un segno (come e' solita fare in queste occasioni).

Grandi cambiamenti sul lavoro per S. ci hanno improvvisamente trascinato di fronte a un bivio e forzato a prendere decisioni importanti: abbiamo scelto la strada sconosciuta.

Entro la fine di Marzo lasceremo l’Oman. 

Per dove ancora non lo sappiamo ma sono sicura che avró nuovi spunti per il blog nei prossimi mesi.

Spero che anche voi abbiate avuto un bellissimo 2012.

Auguro  a tutti un felicissimo 2013!


domenica 11 novembre 2012

Turismo Irresponsabile

Spiaggia di Paje - Zanzibar

Mi ciondolo su un'amaca all'ombra, avvolta dal rumore ritmico delle onde che si infrangono sulla spiaggia a pochi metri da me. 


Sono in un piccolo angolo di paradiso. Un'isola incastonata nell'oceano indiano.


I miei sensi sono stimolati da colori drammatici, temperature piacevoli e suoni rilassanti.

Il mare cristallino, il cielo blu intenso, la brezza leggera profumata di mare, la sabbia soffice, setosa e bianca come la neve.  Tra un'onda e un'altra si distingue il canto di uccelli a me poco familiari e il ronzare di insetti esotici nascosti abilmente nella vegetazione.

Eppure nonostante questo ambiente paradisiaco e rilassante sono irritata. Il motivo della mia irritazione è di natura fortemente umana. 

Il mare a Paje - Zanzibar
Sono a Zanzibar. Il motivo della mia visita, sebbene di piacere, non e' prettamente egoistico. Sono venuta a passare qualche giorno sull'isola delle spezie per approfittare della vicinanza e compagnia di mio fratello che ha scelto di vacanzaggiare qui con la ragazza. 

Sono in un lodge discreto e di piccola taglia che settimanalmente si riempie di turisti Italiani. Quelli che nello spostarsi nel mondo raramente si allontanano dal conforto del familiare. Su quest'isola tutti sembrano parlare Italiano. Pur a migliaia di chilometri da casa gli Italiani qui riescono a cavarsela senza dover sudare una parola in una lingua diversa dalla propria. Questo modo di vacanzeggiare e' molto diverso dal mio solito. Ci muoviamo in gruppi rumorosi, anche nel mezzo di una foresta alla ricerca di animali selvatici.

Sembra che l'idea di paradiso sia ammucchiarsi su una lingua di sabbia bianca, circondata di mare corallino e tante, tante altre persone che fanno esattamente la stessa cosa, tutte sulla stessa lingua di sabbia. Con un sospiro soffermo lo sguardo sull’orizzonte e vedo dozzine di isole deserte, coperte di vegetazione lussureggiante e  senza  un’altra anima in giro.

Sono circondata di turisti per caso. Quelli che quando vanno a fare snorkeling si siedono sul corallo di fuoco e tornano al resort lamentosi di una natura ingrata mentre sfoggiano un sedere a strisce. Quelli che quando vedono una stella marina bellissima e colorata la tirano fuori dall’acqua e la maneggiano in modi impensabili come fosse un giocattolo di gomma; solo per farsi foto plastiche da mettere su Facebook. “Guarda che stella marina incredibile!”.

Peccato che sia un animale.

Chiamatemi snob da vacanza, ma a me quando vedo queste scene viene un gran nodo alla gola.

Non critico il modo di vacanzare. Non tutti hanno la capacitá, i mezzi e la voglia di essere avventurosi. Non tutti hanno il desiderio di scoprire veramente il mondo per quello che é. Non importa. Ognuno sceglie il proprio modo di spendere soldi tanto duramente guadagnati.

Ma mi vengono lacrime agli occhi quando vedo disrispetto per le creature del mondo e ignoranza, tanta ignoranza.

Grazie al cielo non tutti i turisti sono cosí disinformati. Ma una lacrimuccia m’é scesa quando, una volta partito il charter che ha riportato i turisti al loro mondo ovattato, passando vicino ad una delle stanze vuote ho visto sul patio due belle stelle marine morte, pateticamente esposte al sole.
Stelle Marine morte; turismo assassino.


Abbandonate cosí, per il semplice piacere di un ignorante vacanziero che per qualche ragione a me oscura non ha pensato gran che nel raccogliere e far morire queste belle creature del mare.






Per favore, quando andate in vacanza pensate.

  • Non raccogliete conchiglie dalla spiaggia: contribuiscono all’eco sistema costiero. State portando via potenziali case di paguri.


Sarete tentati di pensare che un pugno di sabbia raccolto, o un paio di conchiglie non fanno cosi’ tanta differenza, ma prima e dopo di voi centnaia e migliaia di persone visitano gli stessi posti.

  • Quando fate snorkeling non toccate niente con mani, corpo, pinne: il corallo non e’ una pietra ma intere colonie di microscopici animali. Le barriere coralline richiedono centinaia di anni per generarsi e il continuo assalto di turisti, barche, inquinamento, tempeste stanno velocemente distruggendo questo incredibile patrimonio naturale. Quando fate snorkeling muovetevi gentilmente. Osservate le creature che abitano questo ecosistema incredibile; scoprirete un mondo veramente affascinante. Non toccate nulla, tenete una distanza rispettosa e nessuna creatura vi attaccherá.
  • Quando andate in gita alla scoperta della natura certate di rimanere in silenzio e fatevi avvolgere dai suoi suoni e richiami inusuali. Non spingete le guide a promettervi l’impossibile: il mondo animale selvatico e’ imprevedibile; nessuna guida puó promettervi delfini, uccelli o qual’altra creatura agreste. E se lo fa ricordate che probabilmente ne state facendo pagare il prezzo alla natura (o anche alle popolazioni locali).
  • Quando vi offrono aragoste e frutti di mare esotici chiedetevi se la continua rischiesta di un singolo frutto del mare non stia mettendo pressione sulla fauna locale.
  • Siate consapevoli che il solo fatto di visitare un posto, nonostante tutti gli sforzi, avrá comunque un impatto: rispettate e siate grati dell’opportunitá di cui state usufruendo e certate di minimizzare il vostro impatto al massimo; quando visitate un posto concentratevi il piú possibile a non lasciare alcuna traccia del vostro passaggio.

  • Non comprate i servizi di agenzie turistiche e guide che non mostrano alcun rispetto della natura. Anche se significa rinunciare ad un’esperienza.


Per l’amore di questo pianeta, siate turisti responsabili!





venerdì 22 giugno 2012

Tempo libero: attivita' per sopravvivere al caldo estivo in Oman


Mi rendo conto di non essere stata molto attiva sul blog ultimamente.

La mia scusa è che l'estate è arrivata e questo non è un periodo particolarmente attivo quindi non ho gran che da raccontare, ma questa é solo parte della ragione.

In realtá sono piuttosto impegnata con la mia nuova posizione di voluntaria Business Manager presso un’associazione di beneficenza locale, con le mie lezioni di kitesurfing (ho anche fatto il mio primo salto!) e altri impegni vari.

Normalmente l'estate non è il periodo più entusiasmante in Oman. Le temperature sono infernali (45c sono all’ordine del giorno ma si va ben oltre) e l'umidità, che può salire ben al di sopra del 50% rende il tutto ancora piú insopportabile.
L'altro giorno per esempio faceva particolarmente caldo: ho controllato WeatherPro e diceva che la temperatura percepita era di 52c. Ci ho creduto.

Come potete immaginare questo non è il momento di vagare spensieratamente sotto il sole; e visto che Muscat (e l’Oman in generale) é un posto principalmente ideale per le attivitá all’aria aperta, diventa un pó difficile trovare qualcosa di interessante da fare nel tempo libero in questo periodo dell’anno.

La capitale non ha molto da offrire in termini di stile di vita metropolitano: i negozi sono pochi e noiosissimi , i ristoranti dopo quasi quattro anni qui stanno diventando un pó ripetitivi e andare al cinema ogni settimana a vedere film censurati e di poca scelta non rientra nella mia idea di divertimento.

Quelli che possono se ne vanno per l’estate: la città letteralmente si svuota non appena il periodo scolastico termina; e quando arriva il Ramdan anche il resto fugge. Si blocca tutto: lezioni in palestra, corsi, eventi. I ristoranti all’aperto chiudono.

Rimane poco da fare ai poveri disgraziati boccati in cittá.

Non tutto è perduto tuttavia. Ecco un piccolo elenco di suggerimenti su come occupare il tempo durante il fine settimana o il tempo libero per sopravvivere all'estate infernale Omanita:

  • Campeggi in montagna: lo scorso fine settimana eravamo a Jebel Al Akhdar. A 2300m di altitudine ci ha accolto la pioggia (sì la pioggia; ma non per tutto il weekend! Giusto il necessario per un diversivo). Le temperature si aggiravano tra i 23c e i 25c. É il posto ideale per sfuggire al caldo e se non vi piace campeggiare ci sono anche alberghi.
  • Approfittate delle tariffe promozionali estive e fate vita da nababbi a uno dei molteplici hotel di lusso di questa regione. Durante l’estate le tariffe alberghiere sono particolarmente attraenti (ancora di piú se avete una resident card locale). Vi posso assicurare che il caldo si sopporta molto meglio stando a mollo in una piscina a temperatura controllata con un mojito in mano.. Le tariffe per i residenti del GCC al Chedi Muscat per esempio partono da OMR 88,920 per una doppia (colazione e tasse incluse, offerta valida fino a fine Settembre).
  • Fate un salto a Dubai per fare shopping (4 ore e ½ di auto da Muscat): ancora una volta sfruttando le tariffe alberghiere agevolate vale la pena fare una visita ai nostri vicini Emirati e passare ore a vagare in uno dei molteplici centri commerciali nel comfort di ambienti condizionati. L’alternativa allo shopping puó essere sguazzare in uno dei due famosi parchi acquatici di Dubai e terminare la giornata sorseggiando aperitivi e cenando in uno dei tanti ristoranti che la cittá offre.
  • Trascorrete un pomeriggio mangiando e bevendo al brunch  in uno degli alberghi di lusso a Muscat (ma anche a Dubai!). Il brunch é praticamente un pigrissimo pranzo esteso che vi assicurerebbe l’ammissione al cerchio dei golosi nell’ipotetico Inferno di Dante.
  • Saltate in barca e trascorrete un pomeriggio a sguazzare o a fare snorkeling nel mare tiepido di Bandar Al Khyran
  • Fate immersioni sub o iniziate un corso e sperate in un incontro ravvicinato con uno squalo balena: questa é la stagione e un cliente che ho mandato al mio diving di fiducia la scorsa settimana ne ha visto uno di 10m!
  • Iscrivetevi a un corso di Kitesurfing e imparate a controllare l’aquilone gigante a Muscat (sulla spiaggia di Azaiba) o durante un kite safari lungo la costa a sud di Muscat (presto ne faró uno e vi potró dire com’é).
  • Approfittate delle onde che grazie ai monsoni sud-asiatici raggiungono le coste a sud di Muscat e fate surfing ad Aseela (3 ore di auto da Muscat).
  • Visitate Salalah e sperimentate un Oman completamente diverso durante il Khareef: la stagione dei monsoni nel sud del paese porta nebbia, pioggia, campi verdeggianti e temperature piacevoli. Ci siamo stati l'anno scorso per 4 giorni all’inizio di settembre ed è un’escursione che consiglio vivamente.
  • Stemperatevi in uno dei Wadi: alcuni fiumi in Oman hanno un continuo flusso di acqua doce e fredda. Il mio preferito per questo periodo dell’anno é Wadi Hawasinah/Wadi Ad Dil (conosciuto anche col nome di “The Chains” per la serie di catene imbullonate nelle rocce per aiutare a scalarle). Ci vuole un pó di destrezza a scavalcare i grandi massi ma il wadi é quasi tutto all’ombra, il percorso é quasi tutto in acqua e non bisogna fare troppa distanza per raggiungere la bella piscina naturale con la cascata. L’unico consiglio é quello di portarvi dei guanti di cotone per proteggere le mani: toccare una roccia roccia esposta al sole é l’equivalente di posare una mano su una piastra rovente! Le istruzioni su come arrivarci si trovano nella guida “Oman Off Road Explorer” che troverete nelle edicole locali.
  • Allenatevi o fate una lezione di arrampicata  sulla parete attrezzata degli uffici di Muscat Diving and Adventure Centre in Al Khuwair
Salalah durante il Khareef

Per il momento questo é quanto. 

lunedì 14 maggio 2012

Destinazione Sifah: ovvero come diversificare un'uscita in barca da Muscat


Sono giorni che rimugino su come raccontarvi della nostra ultima uscita in barca.

É da qualche anno ormai che abbiamo la barca. Sembrerá strano ma, dopo ripetute visite a Bandar Khayran, la graziosa baia dove di solito passiamo interi pomeriggi a sguazzare in acqua e a consumare bevande e snack d’ogni genere da pericolanti bar gallenggianti, a volte mi colgo a pensare che uscire in barca stia diventando un pó ripetitivo. Chi l’avrebbe mai detto?

Lo scorso weekend dopo un pó di brainstorming abbiamo dunque avuto la brillante idea di fare qualcosa di diverso: uscita in barca a visitare e a pranzare al Sifawy Boutique Hotel, un nuovo albergo inaugurato recentemente e che si aggiunge alla crescente lista di alberghi di lusso del Sultanato (la locale ed infallibile strategia per il turismo sembra puntare tutta sul lusso. A che serve diversificare?).

Sifawy Boutique Hotel é il primo albergo operativo e parte di un progetto ambizioso per la costruzione di un complesso turistico di dimensioni non indifferenti e che, in un futuro non identificabile (nonstante il sito web non aggiornato fornisca date di fantasia) comprenderá anche un Banyan Tree, un Missoni Hotel e un Fours Seasons hotel.


Il nuovo albergo si affaccia su un grazioso porto turistico quindi andare fino a Sifah (una bellissima area sulla costa non lontano da Muscat) e pranzare al ristorante del nuovo albergo ci sembrava un’idea perfetta per passare una giornata calda e afosissima e sperimentare un pó di vita mondana stile set cinematografico.

Dopo una cinquantina di minuti di navigazione lungo la costa entriamo nel porticciolo. La prima impressione é positiva: le basse strutture che circondano il porto sono graziose (paragonabili a una perfetta manicure francese): nascondono i lavori ancora in (gran) corso sul retro mentre permettono una vista panoramica sul bellissimo sfondo di montagne; il posto mi ricorda un pó i villaggi turistici in Egitto; in particolare mi ricorda El Gouna; e non c’é da meravigliarsi visto che entrambe i progetti sono stati partoriti da ORASCOM.

Foto scattata da C.



Ci accingiamo ad attraccare. A parte un altro paio di imbarcazioni che sembrano far parte della decorazione non ci sono altre barche attorno, tutto é impeccabilmente nuovo e deserto e non si muove una mosca: visto il caldo, l’afa e l’ora del giorno (pranzo) non mi sorprendo. Ci mettiamo una decina di minuti a decidere dove attraccare e in che posizione finché un ragazzo improvvisamente appare sul molo e tenta di darci qualche istruzione del tipo “li,la,lu” puntando a casaccio a seconda di dove gira la barca.  Dopo tremila manovre (e meno male che non c’era nessun altra imbarcazione) finalmente scendiamo da questa benedetta barca. Sono un fiume di sudore, ho fame e non vedo l’ora di essere sotto un condizionatore.

Abbandoniamo la barca in cerca di refrigerio...



Il ristorante a primo impatto é proprio carino. Anche la piscina e gli ambienti attorno.



Apriamo il menú. Ci sono i vini! E i soliti prezzi convenientemente inflazionati al 400%; come as esempio Prosecco Zonin a 25 OMR – ovvero circa 50 EUR. Ma avere accesso a bevande alcoliche é un fatto notevole; chi se ne frega se il prezzo é ridicolo: atterrare in un ristorante con licenza alcolica e non bere nemmeno una goccia é sacrilegio. E poi siamo o  non siamo i Forresters in una puntata di Beautiful? Dopo pochi minuti appare una bottiglia di vino sul tavolo.

Scrutiniamo il resto del menu con interesse. Quanto mi piace quando in Oman cercano di essere “fancy”. In inglese questo termine sta ad indicare qualcosa di sproporzionatamente elaborato, uno sforzo cosciente nel distinguersi.  Google traduce il termine letteralmente con la parola “fantasia”;  in questo caso si tratta decisamente di un menú di fantasia.

Sono indecisa tra “Tuna sashimi burger” o “Tuna sandwich”; burger esotico o panino col tonno, ma... badate bene non un panino con tonno qualunque: il panino promette salsa avocado-pomodoro e rucola che di solito sono ingredienti sufficienti ad influenzare una mia eventuale indecisione. Ma sono proprio curiosa di questo sashimi burger (in realtá dalla descrizione so che non si tratta di sashimi ma di una fetta di tonno che dovrebbe, a seconda delle capacitá dello chef, esser cotta in superficie e rosa dentro).

Non sono la sola ad esser curiosa cosí partono gli ordini debitamente ripetuti dalla nostra cameriera recentemente importata dal Myanmar e col tipico accento la cui decifrazione mi richiede uno sforzo non indifferente:
-         2 Sashimi Burgers (uno é il mio)
-         1 panino tonno (quello speciale)
-         1 fish & chip (l’inglese perde il pelo...)

Dieci minuti dopo arriva un cameriere diverso: “hem, scusate” pausa e sguardo perplesso “per il Sashimi burger... hem...possiamo farne solo uno perché e’ finito il pane per questo panino”.

Tuna Sashimi Burger

Mentre il resto del tavolo entra in uno stato di agitazione sul da farsi il mio cervello inizia a computare una serie di domande che non avranno mai risposta.

Tipo:
  • ma da dove se lo faranno portare il pane? 
  • Perché non hanno il pane?  (immagino il camion pieno di pane affianco a tutti gli altri rottami che seminano i fondi dei burroni lungo le strade tortuose che portano a Sifah).
  • Mi sembra una cosa facile da fare in casa, credevo che tutti i ristoranti se lo facessero da soli.
  • Perché non offrono di usare gli stessi ingredienti ma con un pane diverso?
  • Magari me lo prendo senza pane, tanto lo lascio sempre io il pane dell’hamburger....

Tutto inutile. Uno degli altri commensali ha giá cambiato l’ordine. Un’opportunitá per provare qualcosa di diverso dal menu fancy: pesce con un trio di hummus, mutabal e un’altra delle solite pozioni mediorientali normalmente servite con pane “pitta”, il tipico pane arabo.

Il cameriere parte soddisfatto e le aspettative al tavolo crescono (anche se non le mie. Col tempo ho imparato ad accogliere i nuovi arrivi nella scena culinaria di Muscat con contenimento e sospetto).

Arrivano le portate: mi cade l’occhio sulle gocce d’olio che ovviamente sfuggono al cameriere e che volano in un flusso continuo dal piatto che sta portando dritte sul cuscino a pochi centimetri dai pantaloni di C. Che é seduta affianco a me. Olio impertinente che si lascia trascinare dalla forza gravitazionale!

Meno male che siamo in uno stabilimento a 5 stelle: i cuscini assorbono tutto e ci sono sempre tanti tovaglioli sul tavolo vuoto affianco. Phew. Il cameriere puó tranquillamente continuare a servire il resto del tavolo senza bisogno di prestare attenzione a certi particolari.  

C. esamina il suo panino col tonno in silenzio. Osservo la scena: un’ “insalatina” di peperoni tagliati a julienne rossi e verdi guarniscono il piatto. Forse sono un tentativo di rimpiazzare la salsina avocado-pomodoro (col colore ci siamo) perché della salasina non c’é traccia, nemmeno all’interno del panino che tra l’altro é stato assediato da una foglia di lattuga gigante che, dopo aver lottato esacerbatamente con la rucola, deve averla eliminata.

Tuna sandwich quiz: trova avocado e rucola.
Guardo il mio sashimi burger: non mi dispiace. Mi sembra ci siano tutti gli ingredienti.

C. decide che il panino deve tornare in cucina ma entra in uno stato di fibrillazione all’ennesimo ed invano tentativo di ingaggiare un cameriere a cui affibbiarlo.

Quando ci riesce inizia la saga: in pochi minuti abbiamo una carrellata di camerieri che vanno e vengono, tutti piú o meno incapaci di far fronte alla situazione.

Nel frattempo G. si accorge che il pane pitta non é mai arrivato. Nonostante lo abbia giá fatto presente a due camerieri che si sono allontanati dal tavolo con aria confusa e non sono mai tornati.

C. si irrita sempre di piú, mentre G. in imbarazzo continua ad imprecarla a denti stretti di tenere il volume basso.

Effettivamente il nostro tavolo sembra esser diventato l’intrattenimento del momento.

Le suggerisco di far chiamare il manager (almeno quello sará competente le dico, senza troppa convinzione).

Quindi arriva il manager: “Happy”. Non scherzo, questo é il nome sulla targetta che indossa; l’ironia della vita a volte...

Sono piegata in due dal ridere per tutta la situazione, ma niente mi prepara a quello che segue: C. si lamenta col manager che il panino non é quello che ha ordinato perché a parte il pane e il tonno il resto degli ingredienti manca. Il tipo in risposta, sfoggiando immediatamente tutta la sua incompetenza, inizia col balbettare che l’avocado é spalmato sul pane all’interno del panino; se non sapessi che é impossibile, direi di aver visto a quel punto getti di vapore uscire dalle orecchie di C.

C. e' cittadina del mondo ma orginaria dell'Isola. Famosi per il loro temperamento contenuto e' difficile vedere i britannici agitarsi, ma dopo 12 anni di vita a Londra, posso dirvi con certezza che alcuni esemplari sono capaci di alzare un gran polverone se istigati correttamente. Niente li irrita di piu' di disservizi e incompetenza.

Scopriamo che anche il pane pitta di G. é terminato.

Suggerisco a G. di attaccare il nostro cestino del pane prima che lo trasferiscano ad un altro tavolo alla ricerca di glutine.  

Il mio panino in compenso non é male e S. dice che il suo fish & chips é OK.

C. nel frattempo da istruzioni al manager su come risolvere la situazione e finalmente riesce ad ordinare una pietanza alternativa.

Tutto sembra tornare ad un’apparente stato di calma.

Finisce l’acqua frizzante. Anche quella é  “fancy”. Quell’acqua stupida e costosa imbottigliata in quelle bottiglie cretine che non si capisce mai se é liscia o frizzante: devi proprio leggere l’etichetta. C. punta alla bottiglia vuota e chiede al cameriere di portarne un’altra.

Sono veramente cattiva perché in quel momento prevedo esattamente cosa succederá ma non faccio niente per evitarlo. Cosí anche quella bottiglia d’acqua fa storia.

Siamo proprio un tavolo problematico!

Non voglio annoiarvi con altri piccoli dettagli, come gli ordini dei dolci sbagliati..

E non voglio nemmeno infierire o sembrare ingiusta. Bisogna dare almeno un punto al manager, Felice, che alla fine, per scusarsi dell’inconveniente toglie la portata di C. dal conto e sconta il resto delle pietanze del 50%.

Paghiamo, torniamo in barca, ci fermiamo a una delle baie lungo la costa e affoghiamo il ricordo delle ultime due ore passando uno spassoso pomeriggio in acqua, rilassandoci e ridendo sul'accaduto come solo noi sappiamo fare (e chi l'ha provato sa a cosa mi riferisco)... 



Ragazzi, questa si che é stata un’uscita in barca diversa!

domenica 6 maggio 2012

É arrivata l’estate


É arrivata l’estate.

Non so se vi ho mai parlato del caldo estivo in Oman. So di averlo accennato in un post precedente e so che non appena la colonnina del mercurio salta di circa 10c nel giro di 24 ore ne parlano e se ne lamentano tutti.

Per esempio anche A. ha dedicato un post intero all’arrivo dell’estate.

Non é una cosa che si puó ignorare.

L’estate qui arriva cosi: un giorno sei in spiaggia a meravigliarti di come le temperature siano perfette nonostante potresti giurare che lo scorso anno di questo periodo faceva moooolto piú caldo (peró a pensarci bene mi sa che dico la stessa cosa ogni anno); poi la stessa notte ti svegli in un bagno di sudore e mentre cerchi disperatamente il telecomando del condizionatore a tastoni rovesci tutto quello che c’é sul comodino per poi scoprire che il dannato telecomando é infilato nella custodia inchiodata al muro e lontanissimo da te.

Quando il caldo arriva ti colpisce come un’onda del Pacifico e lo posso dire perche' ci sono quasi affogata nel Pacifico provando a fare surf in Costa Rica – che sembrava tanto un’idea figa a quei tempi: ti toglie proprio l’aria e non é caldo secco come i disinformati potrebbero pensare. 

Il caldo arriva proprio cosí, dal giorno alla notte quindi non sei mai preparata e quando arriva pensi sempre che magari é solo un momento. Cosí continui ad andare avanti con la vita di tutti giorni facendo finta di niente.

Prendi oggi per esempio: appuntamento al nuovo campo da golf del The Wave con una nuova conoscenza. Volevo fare un pó di fotografia ed ero curiosa di vedere questo nuovo campo da golf con l’erba cosí verde che fa concorrenza al Trinity College di Cambridge.

E' stata proprio una mia idea. Andiamo presto e' stato il mio suggerimento; alle 8:00 cosi’ non fa troppo caldo (eh si). Sembrava un’idea geniale la settimana scorsa.

In macchina stamattina, sempre di corsa e in ritardo, giá mi sembrava che l’aria condizionata non facesse tanto effetto; ma adesso che ho il volante coperto di pelouche non ho piú il segnale che mi avverte del sorpassamento della soglia di sopportazione che di solito era quello di bruciarmi le dita sterzando, cosí non ci ho dato troppo peso.

Poi uno pensa che se sei con un’altra persona magari quella te lo dice se non é il caso di passeggiare sotto il sole. Uno spera nel senno colletivo. Ho pure letto libri che spiegano come la psicologia di gruppo non e' molto efficace. Ecco, io oggi ho proprio imparato che é meglio affidarsi al proprio buon senso (fallimento totale per la giornata odierna: il mio buon senso era tutto prosciugato dal caldo).

8:15 am al parcheggio del campo da golf: abbandono la macchina. Ci sono giá 40c ma ancora non realizzo.

Seguo la mia compagna lungo il percorso, mentre mi cade l'occhio su invitanti sedie e tavolini all'ombra del ristorante. Lei c’é giá stata qui, mi faccio guidare. Immagino una breve passeggiata. Massimo mezz’ora (che giá mi sembra tanto). Dieci minuti dopo sento gia' il desiderio di strapparmi la maglietta di dosso. Non ho portato nemmeno una goccia d’acqua, ho dimenticato di mettere la protezione solare, non ho un cappello e voglio morire.

La passeggiata continua fino a quando mi sento praticamente svenire e mi rendo conto che sono al perimetro opposto all’entrata e devo rifarmi l’intero percorso a ritroso.

Vado praticamente in un delirio privato mentre continuo a far finta di niente e faccio conversazione (dopo un po' mi rendo conto che anche la mia compagna sembra perder colpi pero'; le dico che sono istruttrice di subacquea durante una conversazione poi 10 minuti dopo quando mi chiede se anche il marito fa immersioni e le dico si... pero' lui non insegna, mi guarda sorpresa e mi dice "ah insegni scuba?" Andiamo bene!).

Noto un golfista mentre scende da un buggy con una bottiglietta d’acqua; mi immagino mentre lo stendo a terra con un colpo di Karate e gliela rubo e corro via soddisfatta (nel delirio sono anche eccellente alle arti marziali)  poi noto che la riempie da una fontana. Ho giá perso la luciditá mentale visto che mi faccio passare questa opportunitá pensando che forse stiamo per tornare indietro e poi non ho niente da cui bere.

Passa un’altra eternitá. Continuiamo per il sentiero. Io spero che finisca e che si torni indietro ma quando realizzo abbiamo giá fatto kilometri sotto al sole e finalmente dopo aver raggirato un laghetto che mi e' sembrato il Mar Caspio, il percorso cambia direzione e ci riavviamo verso gli edifici dell'entrata. Un miraggio.

Vedo un’altra colonnina dell’acqua: questa volta mi ci attacco come un cammello, prima con le mani, poi mi cimento in complicate posizioni da contorsionista da circo per riempirmi la bocca di acqua fredda.

Mi sembra di svenire ma mi riprendo. Sono veramente delirante e ho perso ogni interesse di fare foto. Lascio la mia accompagnatrice a fotografare ogni minuscola piantina che trova e accelero il passo verso il ristorante all’entrata; nascosto dietro le dune d’erba non capisco nemmeno quanto sia lontano. 

E' lontanissimo.

Tra i pensieri affiorati in queste due lunghe ore di insanitá mentale:
  1. Sto morendo, ora chiedo aiuto ai lavoratori che stanno li seduti all’ombra del buggy. Mi capiranno?
  2. Un portacabin: se vado a bussare mi apriranno? Avranno l’aria condizionata e l'acqua potabile?
  3. Chissa’ se ci vuole la chiave per il buggy. Ora ne rubo uno.
  4. Perché non mi sono portata l’ombrello come quello che usano le filippine?
  5. Un bagno. Magari c’é l’aria condizionata dentro (no, non c’era, ma in compenso ho trovato tante zanzare affamate)
  6. Sto morendo. É arrivata l’estate e sono un’imbecille.


domenica 22 aprile 2012

Lavorare in Oman


Siete un businessman/ una businesswoman in carriera? State considerando di trasferirvi all’estero? State seriamente prendendo in considerazione l’Oman ma volete saperene di piú sull’ambiente di lavoro locale?

Basta fare un giro sui forum professionali, sono un ottimo mezzo per farsi un’idea dell’ambiente professionale (e non) offerto da questo paese.

Per aiutarvi ho messo qui una selezione di commenti estratti da gruppi HR locali di un noto sito di networking professionale. 

Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!

Nota: se non conoscete  l’inglese usate il traduttore Google.
(ma se veramente avete intenzione di fare business o lavorare all’estero vi consiglio seriamente di farvi un corso accelerato!).

Professional group  member: brother (inserire nome arabo a caso) i want do job at oman plz guide me i m computer litrate i have accountant experince customer service experince.

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Thread started by a wannabe business man:

The wannabe business man:
Interested in Starting a Business and Looking for a Partner
I am interested in starting a business and looking for a partner. Do you have an idea for starting a business and looking for a partner?
We can help each other establish a business, run it and grow it.
Message me and we will arrange for a meeting to discuss.

Pro group member: Humm, Hello (nome arabo a caso)! What kind of a business you have in mind?

wannabe business man:
Nothing particular I want to start. I want to start and earn money. I am thinking of tourism, restaurant or consultancy.
I want to sit with my partner and think of a business that we can generate money.

Many other threads later 

another professional group user comments: I think you start Business As **Traditional Coffee Ship** which attract all nationalities and give more clear information and now our culture. Good luck.


HR group thread owner: Thank you all for your interest in the role. This position has now been filled. Please also note that I cannot accept cv's for other roles via email. If you are interested in a job with (company name) all applications must be via (company website) Thank you

First response from a  user: best regards. I am very interested in the job and do not know how to applications for work and therefore ask for help - I will try as per your instructions, but that has not been successful-best regards. Signed, name, country and email….


HR posting: looking for an HR Director for her multinational insurance client. Based in Muscat, salary OMR 2,600 per month plus normal benefits and bonus. Please get in touch if you are an Omani national..

A user: I am not an Omani HR Professional, but really desperately looking for relocation, and the Oman/Muscat is my most ideal relocation point. Can you help and guide me to relocate to Oman via some job Affairs. I am a Pakistani national, and love to work in diversity. If you provide me your email, then I will send you my CV for your perusal and comments. And no doubt your necessary guidance.




mercoledì 18 aprile 2012

Vivere in Oman, o meglio a Muscat

Una delle domande frequenti di chi vive all'estero e' "come si vive a xxxx" (xxxx = rimpiazza con posto a fantasia). 

E' difficile da dire cosi' in quattro parole.

Eccovi una lista delle questioni che molto spesso mi ritrovo a chiarificare con chi non ha avuto il beneficio di scoprire in prima persona questa parte del mondo:

La pioggia
  • Si la maggior parte del tempo qui c’é il sole ma ogni tanto anche  piove (come ieri).
  • Quando piove normalmente si allaga tutto, spesso anche la casa.
  • Quando piove molto é l’evento dell’anno e magari viene anche dichiarata festa nazionale per l’occasione (no non sto scherzando).
  • A volte la pioggia miete vittime: i fiumi in piena e i massi colossali che vengono giú dalle montagne non si fermano per nessuno, soprattutto per quelli che si ostinano ad attraversare i guadi in piena.

Il caldo
  • Si fa caldo. Ma il caldo é diverso a seconda dei periodi dell’anno. Abbiamo un inverno lungo e da invidiare: 6 mesi di clima perfetto con qualche mese circostante leggermente piú caldo ma ugualmente piacevole.
  • L’estate é infernale: per la piú parte trattasi di 3-4 mesi di caldo opprimente.
  • Quando fa caldo non é caldo secco: a Muscat siamo sul mare e d’estate si puó tagliare l’aria a fettine. Alcuni giorni é cosí umido che quando esci da un ambiente climatizzato le mani si inumidiscono come se le avessi immerse in una bacinella d’acqua e gli occhiali (da sole o da vista) si appannano. E i capelli...ah i capelli.
  • D’estate anche il vento é bollente: come un asciuga capelli in faccia.
  • D’state il volante della macchina ti brucia le mani e devi stare attento a non bruciarti col metallo della cintura di sicurezza.
  • I ristoranti all'aperto chiudono per la stagione: nessuno si sogna di mangiare all'aperto, nemmeno la sera. 
  • D'estate il refrigerio della notte puo' significare 40c e 80% di umidita'.
  • Su in alta montagna ci sono almeno 10 gradi di meno e meno umidita'.
  • Lungo la costa a sud le temperature sono piú miti e nella regione del Dhofar piove durante l’estate. Insomma con l'aria condizionata e posti strategici si puo' trovare rifugio. 

Le donne e abbigliamento
  • No non mi devo coprire dalla testa ai piedi per andare in giro: una maglietta a maniche corte e una gonna al ginocchio sono piú che sufficenti
  • In spiaggia, a bordo piscina e in barca mi metto in bikini.
  • No, non tutte le donne indigene sono coperte dalla testa ai piedi e guardano il mondo da dietro una tendina. Alcune portano l’abaya (il tipico vestito nero) e hijab (il foulard in testa), altre portano il burka (ma non é cosí diffuso a Muscat), altre portano vestiti occidentali e il coprono la testa con l’hijab, altre si vestono completamente all’occidentale e non coprono la testa. Le donne del deserto e all’interno del paese spesso portano vestiti molto colorati.
  • Le donne possono lavorare ed esistono donne manager e in politica.

La religione
  • Non é proibito praticare religioni che non siano Musulmane: ci sono chiese Cristiane e Templi Indu; Fa eccezione qualsiasi cosa o persona che abbia a che fare con il Giudaismo. Quella materia proprio non va qui.
  • La religione é un elemento costante e determinante della vita delle persone del posto: pregano 5 volte al giorno. Non importa dove o cosa stiano facendo, se é possibile mollano tutto e pregano: mi é capitato di vedere commessi di negozi di arredamento inginocchiati in preghiera tra i mobili o beduini sulle dune del deserto. Ma anche quando ero in Inghilterra avevo colleghi che usavano una stanzatta vuota dell’ufficio per le loro preghiere giornaliere. Totalmente normale. Se non possono pregare nel momento ufficiale non é la fine del mondo: possono recuperare alla prossima occasione.
  • La religione é anche alla base della vita sociale e lavorativa: é normale che  documenti e contratti legali inizino con una lode ad Allah.
  • Nonostante la religione sia un elemento onnipresente, insindacabile e fondamentale della vita in questo paese  nessuno cerca di convertirti e in generale la religione non é un argomento discusso quando si incontrano persone del posto.
  • Durante il Ramadan cambia tutto: orari strani, ristoranti chiusi nelle ore diurne, bisogna coprirsi di piú, non si puó mangiare e bere in pubblico durante le ore diurne. La maggior parte degli occidentali scelgono questo periodo per andare in vacanza altrove! Ancora non mi spego come alcuni turisti scelgano questo periodo per venire qui in vacanza. Il potere dell’ignoranza/disinformazione.
  • Le date del Ramdan variano di anno in anno in base al ciclo della luna. Se l’agente di viaggio offre prezzi stracciatissimi fatevi qualche domanda e investigate.
L’alcohool, i bar e il maiale
  • L’Oman NON é un paese “dry” ovvero si puó bere alcohool, lo servono in ristoranti e bar che hanno una licenza e i residenti stranieri (non musulmani) possono ottenere una licenza (sembra un pó un libretto di risparmi della posta!). La licenza deve essere mostrata alle enoteche per poter acquistare le bottiglie e presenta il limite mesile di spesa a cui abbiamo diritto (di solito il massimo assoluto é in relazione al salario mensile). L’eccezione alla regola ovviamente esiste durante Ramdan: niente alcol (a parte quello che avrete giudiziosamente accumulato nella vostra cantina privata a casa).
  • Il maiale non é una “sostanza illecita” semplicemente le presone del posto non lo posssono/vogliono mangiare o anche toccare. Tuttavia si puó acquistare in supermercati che hanno specifiche zone dedicate alla carne di maiale; zone ideate per evitare la “contaminzaione” delle altre vivande.
  •  Il maiale puó anche essere servito in alcuni ristoranti (che seguiranno delle procedure rigide e ben stabilite in cucina per evitare la contaminazione delle pietanze) in tal caso la presenza di questo ingrediente viene ben evidenziato sul menu. Un elemento sempre apprezzato dall’occidentale residente.
  • Essendo un mercato particolare e specialistico ovviamente la carne di maiale viene fatta pagare a peso d’oro e non é nemmeno delle qualitá migliori. Per esempio 6 fettine di pancetta (bacon inglese piú che altro) possono arrivare a costare tra i 10 e i 12 EUR. Bisogna veramente averne voglia! Quello congelato costa un pó meno... molti ne portano un pó dai loro paesi d’origine quando vanno in vacanza.
  • Se ti beccano a guidare con anche una sola goccia di alcohool nel sangue passi almeno una notte in prigione; se fai un incidente con alchool nel sangue sei automaticamente colpevole (anche se uno ti si schianta addosso mentre sei fermo al semaforo).


La libertá, la stampa e cose simili
  • No, la libertá di stampa non esiste. Per lo meno non come la intendiamo noi in Occidente; ma vivendo quí ho scoperto che la stampa in occidente é una grande presa per i fondelli e i giornalisti si inventano un sacco di storie. Tanta incompetenza. Non ci credo piú. I blog e l’internet a volte sono un mezzo di informazione piú efficace, anche se bisogna sapere come trovare e smistare le informazoni (altrimenti anche li tanta, tanta spazzatura!).
  •  Telefoni, email, internet: é tutto un grande fratello constantemente sotto l’occhio delle autoritá.
  • Skype é considerato illegale e viene bloccato.
  • I siti internet considerati inopportuni vengono bloccati. 
  • Il contenuto dei containers e i pacchetti della posta vengono controllati: se vi fate mandare una rivista con immagini “inopportune” un ufficiale provvederá a renderla piú accettabile coprendo tutto ció che é inopportuno con un pennarello nero: questa é la censura. Ma fin ora non mi ha mai condizionata.

In compenso: 

  • Gli stipendi e la vita qui sono esentasse.
  • La benzina costa 20 centesimi al litro
  • La casa la paga il datore di lavoro, le bollette pure e tante altre cose (ma questo puó variare da contratto a contratto).
  •  La casa te la pulisce la domestica, cosí come ti stira le camicie.
  • Qualsia cosa non ti vada di fare c’é sempre qualcuno disposto a farla per te a prezzi piú che ragionevoli
  • Ogni weekend sembra una mini vacanza
  • C’é sempre un parcheggio in cittá per il tuo fuoristrada.

E voi dove vivete? Come si vive li?











lunedì 2 aprile 2012

Lapponia: albergo di ghiaccio, aurora boreale e altre avventure glaciali

La guida di fronte a noi, senza fare un fiato fa un gesto per invitarci a voltare lo sguardo  verso la foresta.

Attenta a non perdere il controllo stringo la presa da dentro i guanti spessi mentre giro la testa incuriosita: tra gli alberi si intravede una renna; il suo busto avvolto in una fitta pelliccia splende sotto i raggi del sole che penetrano furtivamente attraverso i rami del sottobosco.

Completamente immobile ci osserva passare; la sua posa marmorea é in netto contrasto al nostro ritmo veloce e al movimento armonico dei cani.

Una volta giunti a destinazione la guida ci informa che se ci fossimo fermati le renne sarebbero corse via e i cani avrebbero iniziato ad abbaiare, rompendo tutta la magia del momento. Uno sguardo fugace é tutto quello che potevamo permetterci; per quanto breve, questo incontro é abbastanza per risvegliare in me un gran senso di gioia.

Sono in momenti come questi, quando sono totalmente immersa nella natura, che mi sento veramente viva.

Abbiamo lasciato sole, mare e il caldo dell’Oman, il paese che attualmente chiamiamo casa, per sperimentare paesaggi e avventure che non potrebbero essere piú diversi da quelli di dove viviamo: stiamo guidando slitte trainate da cani attraversando i laghi ghiacciati e le foreste di Jukkasjärvi, in Lapponia. A 200 km a nord del circolo polare artico, siamo in Svezia alla ricerca dell’Aurora Boreale, a visitare il famoso Hotel di Ghiaccio e alla volta di altre avventure glaciali.

Una vacanza davvero indimenticable!

Bilanciati sulle code delle nostre slitte (a ognuno la sua) controlliamo la velocitá mentre i cani si lanciano in una corsa frenetica verso la nostra destinazione. Completamente presi dal loro passatempo preferito, sembrano in trance; niente li distrae, se non brevemente la sete, che alleviano affondando il muso sulla neve fresca al lato del sentiero non appena la slitta rallenta quando buttando tutto il peso del corpo sui freni ci prepariamo ad una curva o semplicemente cerchiamo di mantenere il controllo.

Non si fermano nemmeno se cadiamo; per fortuna c’é René, la nostra guida ed esperto conduttore (detto musher in inglese), posizionato strategicamente davanti a noi con una muta di cani piú grande.

Quando i cani corrono regna il silenzio, interrotto solo dalla slitta in trazione e dal ticchettio delle loro zampe frenetiche.

Immersi in questo paesaggio da favola e incantati dalla surrealitá del momento ci lasciamo trasportare verso il nostro rifugio: un gruppo di casette di legno incastonate tra la neve in un remoto angolo di bosco. Quí non c’é né acqua corrente, né elettricitá: una volta sistemati i cani, la nostra guida si trasforma in cuoco, maggiordomo e oste impeccabile, regalandoci momenti indimenticabili.

Siamo l’unica coppia del tour; le nostre impronte sulla neve fresca, la sauna, la cena a lume di candela: tutto é estremamente romantico.

Arriviamo poco prima del tramonto e mentre René accende le stufe a legna, prepara la cena e tira acqua ghiacciata dal pozzo ci sollazziamo tra la neve fresca, a volte cosí alta da dover lottare per uscirne.

In silenzio seguiamo il percorso del sole mentre sparisce dietro gli alberi dall’altra parte del lago ghiacciato in un’esplosione di colori, prima di ritirarci al caldo della sauna dove, avvolti dalla luce fiammeggiante della stufa ,ci abbandoniamo al rilassamento totale.

Poco piú tardi nella penombra notturna, avvolti dal silenzio ovattato del paesaggio innevato ci lasciamo stregare dalle luci danzanti dell’Aurora Borealis fino a quando non arriva il sonno e ci rendiamo conto che non stavamo sognando.

Non c'è niente di più esaltante per me che svegliarmi al mattino circondata dalla natura.

I miei viaggi e le mie avventure più indimenticabili sono quelli che mi portano il piú vicino possibile alle meraviglie della natura e quelli all’insegna della semplicitá.

Quando il peso superfluo dei miei beni materiali appare improvvisamente chiaro per il solo fatto che non mi mancano. É in quei momenti che riesco a stare in silenzio e a scoprire gli aspetti piú nascosti di me stessa.

Lontana dal chiasso della vita urbana ogni volta scopro qualcosa in piú di me stessa, mentre mi perdo e mi ritrovo, nel sentirmi così piccola eppure immensa, parte di un  intricato ecosistema.

Naturalmente capisco che tutto ció é facile a dirsi quando si sa che tutte le comoditá, anche quelle che non avevamo osato sognare, sono a portata di mano. Non mento, sono consapevole della mia fortuna ed eternamente grata alla vita per tutte le incredibili opportunitá che continua ad offrirmi.

Assaporo ogni momento come fosse l’ultimo boccone.

Divergo. Scusatemi.

Una volta rientrati all’Hotel di Ghiaccio facciamo il check-in; finalmente scopriamo in quali delle camere fiabesche passeremo la notte a 5 gradi sotto zero: Art Suite 302 - Frozen Love (Amore Congelato: non suona cosí romantico in Italiano, ma vi assicuro che dormire in una stanza fatta interamente di ghiaccio é un’esperienza unica).

Con lo scendere della notte la mia ansia sale. A malincuore mi infilo calzamaglie e veste termiche, seguiti da un orribile pigiama in pile, calzini e cappello, prima di ritirare uno spessissimo sacco a pelo dalla reception (quella al caldo, non quella di ghiaccio).

Nel terrore di patire il freddo perdo ogni interesse di mantenere una quel che sia di apparenza anche remotamente chic. Non mi piace tirarmi indietro davanti a una sfida e anche in questo caso é mia intenzione andare fino in fondo, ma non sono esattamente convinta che riusciró a dormire.

In particolare il ricordo di una nottata insonne alle prese col freddo durante una gita in campeggio nel deserto un fine Dicembre del 2010 continua a tormentarmi. Se non ce l’ho fatta allora non vedo come possa dormire qui a -5c.

Seguo tutte le istruzioni del tour pomeridiano “come dormire al freddo”: evitare l’umiditá (il piú acerrimo nemico al freddo), prendere il sacco a pelo solo quando si é pronti ad andare a dormire e...non bere.  La prospettiva di doversi alzare durante la notte, ri-vestirsi, attraversare corridoi di ghiaccio e uscire all’esterno dove le temperature sono ben al di sotto dei -5 gradi (quella notte -19c per l’esattezza) semplicemente per andare al bagno in un altro edificio e poi riniziare la trafila per tornare a letto, non si presenta per niente divertente. In ogni caso bere abbastanza vodka al punto da illudere la mente che non faccia piú cosí freddo avrebbe comunque un costo proibitivo. Inutile provare.

Seguo tutti i suggerimenti come un fedele devoto: col sacco a pelo avvolto attorno a testa e spalle procedo verso l’esterno come una Maddalena del ghiaccio. All’interno del fiabesco palazzo di ghiaccio attraverso corridoi di purissima acqua cristallizzata e ragiungo la nostra suite; il nostro museo privato notturno é decorato da arte unica e in continua trasformazione che sopravviverá solo fino alla fine di questo inverno.

Ogni anno l’albergo ritorna alle sue origini: goccia a goccia si riunisce alle acque dell’adiacente fiume Torne; per poi risorgere in nuove e fantastiche forme d’arte l’inverno seguente.

Una volta dentro il sacco a pelo le mie ansie spariscono. Ho quasi troppo caldo e devo togliermi il brutto pigiama in pile.

Avvolti nei nostri sacchi a pelo come due bozzoli di farfalla restiamo per un pó seduti sulle pelli di renna che coprono il materasso, assuefatti dalla magia del momento e ammutoliti in totale contemplazione.

Ancora una volta il sonno ci solletica, é arrivato il momento di spegnere le luci. Mi addormento col sorriso sul viso.

Al mattino quando mi sveglio l’aria frizzante sul viso, la luce soffusa e qualche voce in lontananza attutita dalle pareti di ghiaccio mi ricorda dove siamo.

Ancora per poche ore, oggi ci riavviamo verso casa.

Che vacanza indimenticabile! 

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Per maggiori info sull'Albergo di Ghiaccio visitate il sito ufficiale
Tutto il viaggio, le prenotazioni, spostamenti aerei, transfers sono stati organizzati da me contattando direttamente i fornitori dei servizi. Sapendo l'inglese e' possibile. 

Per quelli che leggono l'inglese la mia recensione su Trip Advisor offre qualche dettaglio in piu' e alcuni consigli pratici.